La corte d'Appello di Torino ha accolto per una parte sostanziale il ricorso dei sei ex rider di Foodora, ribaltando la decisione del primo grado.
I giudici hanno sancito il diritto dei rider di avere una retribuzione in base al contratto collettivo della logistica e del trasporto merci. "Perlomeno c'è il riconoscimento che sono lavoratori subordinati, io credo che questo modificherà alcuni meccanismi" ha dichiarato l'avvocato Sergio Bonetto. "Finalmente anche i tribunali hanno deciso che queste aziende devono pagare" aggiunge uno dei ricorrenti.
L'Avv. Bonetto è anche legale delle parti civili organizzate dallo Slai cobas sc al Processo Ilva "Ambiente svenduto". Lunedì 7 gennaio era a Taranto alla Corte d'Assise con gli operai Ilva, lavoratori cimiteriali, abitanti dei quartieri a mettere sotto accusa i padroni Riva e i loro complici.
Questa sentenza è stata, quindi, accolta con soddisfazione e fiducia anche dai lavoratori di Taranto
(dalla stampa) - Chiedevano il riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro. Un’istanza che in primo grado, lo scorso giugno, era stata respinta per tutti e 5 i rider della multinazionale tedesca Foodora. Ma ora la decisione è stata ribaltata dai giudici della Corte d’Appello di Torino, che hanno accolto il ricorso per una parte sostanziale e hanno sancito il diritto dei ricorrenti ad avere una somma calcolata sulla retribuzione stabilita per dipendenti del contratto collettivo logistica-trasporto merci. Quindi con tredicesima, ferie e malattie pagate.
In aula l’avvocato Sergio Bonetto aveva detto: “Questa azienda è riuscita nell’impresa di costruire un meccanismo tale per cui questi fattorini venivano pagati meno di quello che, all’epoca, era la metà del corrispettivo di un voucher per lavoro occasionale. Una miseria. Sulla carta la gestione dei collaboratori da parte di Foodora era leggerissima e deregolata. Nella pratica era piena di obblighi“.
L'Avv. Bonetto è anche legale delle parti civili organizzate dallo Slai cobas sc al Processo Ilva "Ambiente svenduto". Lunedì 7 gennaio era a Taranto alla Corte d'Assise con gli operai Ilva, lavoratori cimiteriali, abitanti dei quartieri a mettere sotto accusa i padroni Riva e i loro complici.
Questa sentenza è stata, quindi, accolta con soddisfazione e fiducia anche dai lavoratori di Taranto
(dalla stampa) - Chiedevano il riconoscimento della subordinazione del rapporto di lavoro. Un’istanza che in primo grado, lo scorso giugno, era stata respinta per tutti e 5 i rider della multinazionale tedesca Foodora. Ma ora la decisione è stata ribaltata dai giudici della Corte d’Appello di Torino, che hanno accolto il ricorso per una parte sostanziale e hanno sancito il diritto dei ricorrenti ad avere una somma calcolata sulla retribuzione stabilita per dipendenti del contratto collettivo logistica-trasporto merci. Quindi con tredicesima, ferie e malattie pagate.
In aula l’avvocato Sergio Bonetto aveva detto: “Questa azienda è riuscita nell’impresa di costruire un meccanismo tale per cui questi fattorini venivano pagati meno di quello che, all’epoca, era la metà del corrispettivo di un voucher per lavoro occasionale. Una miseria. Sulla carta la gestione dei collaboratori da parte di Foodora era leggerissima e deregolata. Nella pratica era piena di obblighi“.
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