di Vito Totire (*)
Morte prematura: un altro operaio è deceduto a 69 anni.
La strage dell’OGR chiede giustizia.
Occorre:
- Ricostruire l’intera storia di tutta la coorte dei lavoratori e risarcire TUTTE LE VITTIME DELL’AMIANTO E DELLA NOCIVITA’ COMPRESE QUELLE DISCONOSCIUTE O ADDRITTURA NON SEGNALATE all’Inail, alla Ausl e alla Procura della Repubblica;
- Incaricare un commissario ad acta che acceda agli archivi esistenti e contatti tutte le persone informate sui fatti; occorre una indagine epidemiologica più approfondita che rifocalizzi gli eccessi che pure erano comparsi anche di malattie da amianto cosiddette “non tabellate” (LNH, tumori del rene, tumori gastroenterici ed altro); devono essere riesaminate tutte la patologie a suo tempo non riconosciute dall’Inail che nel frattempo hanno mutato la loro collocazione in termini di evidenza del nesso eziologico; BISOGNA CHIARIRE DEFINITIVAMENTE LA ENORME DISCREPANZA TRA I CASI DI MALATTIA E MORTE PER I QUALI SI E’ PROCEDUTO SUL PIANO PENALE E QUELLI EFFETTIVI (UN NUMERO ENORMEMENTE PIU’ ALTO);
- Procedere sulla bonifica del sito; non basta l’inserimento del sito nei SIN (siti di interesse nazionale) operazione per la quale è stato stanziato un fondo a carico del bilancio pubblico; occorre andare avanti con la caratterizzazione e far pagare i costi della bonifica per intero alle ferrovie e comunque a chi detiene oggi la proprietà del sito stesso;
- Rilanciare e ampliare le richieste di indennizzo evitando assolutamente le elemosine; per esser chiari: i mesoteliomi “ambientali” devono essere risarciti esattamente come quelli occupazionali.
- Riconoscere la esposizione a tutti i lavoratori effettivamente esposti, compreso il personale viaggiante che sta pagando un costo enorme in termini sia di speranza di vita che di distress; ma il ceto politico risulta evidentemente non interessato a una così eclatante questione di sanità pubblica e di giustizia.
Lutto per la ennesima morte operaia, determinazione nel “continuare in quello che è giusto” senza chiedere elemosine.
(*) Vito Totire è presidente AEA, l’Associazione esposti amianto e rischi per la salute
Nessun commento:
Posta un commento