domenica 9 settembre 2018

pc 9 settembre - Il “manifesto economico” di Di Maio ossia, il vero “contratto” del governo al servizio dei padroni


Se c’era una ulteriore conferma necessaria per apparire affidabili agli occhi dei padroni, Di Maio, in questa intervista del Sole 24 Ore di ieri 8 settembre, l’ha fornita senza nessun infingimento, dicendo esattamente come la pensa sul fronte dell’economia e anche di altro.

I padroni, visti anche i tempi di crisi (oramai anche Salvini ha dichiarato che si alza ogni mattina e per prima cosa guarda lo spread!) sono alla ricerca di rassicurazioni da parte del governo e stanno facendo una serie di interviste per capire se si possono fidare fino in fondo, oppure devono pensare ad esprimere il proprio dissenso “scendendo in piazza”, come ha detto lo stesso presidente di Confindustria Boccia, o spingere affinché il governo cada e venga rimpiazzato con un altro…
 
Il Sole 24 Ore ha cominciato con l’intervista a Salvini (che abbiamo commentato qui http://proletaricomunisti.blogspot.com/2018/09/pc-5-settembre-salvini-il.html), hanno continuato con il Papa in persona! cercando, e ricevendo, l’appoggio “morale” alle proprie posizioni e al capitalismo, e infine hanno intervistato Di Maio.

Tutti gli intervistati hanno tranquillizzato i padroni e tra la serie infinita di risposte tranquillizzanti di
Di Maio c’è questa a premessa: “Spesso veniamo descritti come quelli contro le imprese e contro l’industria. Non è così, siamo consapevoli che l’impresa è il volano di sviluppo per il nostro paese.”

E perciò:
- rifinanzieremo i contratti di sviluppo, la legge 181 sulle aree di crisi oltre alle misure di carattere fiscale. Soprattutto investiremo in nuove tecnologie per aumentare la produttività delle nostre aziende
- confermeremo le misure di Industria 4.0 per il 2019, iperammortamento, superammortamento e bonus formazione
- riducendo la burocrazia per l’accesso e favorendo un maggiore utilizzo da parte delle piccole imprese, specie al Sud
- si farà il taglio del cuneo fiscale che rientra nella riforma della tassazione in generale
- rifinanzieremo il fondo di garanzia a patto e condizione che sia maggiormente a misura di Pmi
- allo studio in tempi rapidi un progetto con Cdp per sbloccare i crediti delle imprese con la Pa
- cassa integrazione straordinaria reintrodotta per cessazione di attività sarà inserita nel decreto urgenze entro fine settembre e almeno per i prossimi due anni
- costituire una banca pubblica per gli investimenti, ispirata al modello francese, che sostituisca tutti gli attuali enti e fondi di investimento che erogano contributi
Perché
- quando le nostre aziende vanno all’estero vengono continuamente battute da aziende tedesche e francesi che hanno le banche pubbliche nazionali che le sostengono
- inoltre per potenziare il mercato del private equity e in particolare il venture capital [cioè soldi pubblici nelle casse della aziende private, ndr] stiamo studiando misure per convogliare una quota del risparmio privato verso le Pmi ad alto potenziale innovativo, anche attraverso la creazione di una piattaforma pubblica che, grazie alla garanzia dello Stato, favorisca gli investimenti privati in innovazione

Questa è la sostanza, miliardi di euro ai padroni sotto i nomi più diversi!, il resto delle dichiarazioni, su cui torneremo in altra occasione, è fumo negli occhi!

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