Comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Il 27 settembre a Palazzo di Giustizia dalle 11.30 alle 17 nell’aula 9 (piano terreno), sono convocati come testi quattro ex sindaci: Carlo Tognoli, Gian Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini.
Il 6 settembre, alle 9,30, è ripreso il processo contro 5 dirigenti del Teatro La Scala, accusati della morte di 9 lavoratori (nel frattempo uno è andato in prescrizione) con le deposizioni (esame e controesame) di due consulenti della Procura – PM dottor Maurizio Ascione – davanti alla giudice Mariolina Panasiti, Presidente della 9° sezione penale, udienza durata fino al tardo pomeriggio, perchè sottoposti al fuoco di sbarramento delle difese degli imputati.
Il primo consulente dottor Munnari ha ricostruito la catena di comando, gli incarichi e le
responsabilità dei singoli imputati e dell’azienda Teatro alla Scala di Milano.
responsabilità dei singoli imputati e dell’azienda Teatro alla Scala di Milano.
Il secondo consulente, la dottoressa Bellis, medico, ha esaminato e relazionato sui casi di mesotelioma accertati nel teatro delle otto vittime decedute e del lavoratore ancora in vita.
Il nostro comitato come sempre era presente in aula per far sentire al giudice la voglia di giustizia in un tribunale come quello di Milano che finora ha assolto gli assassini condannando le vittime.
Presenti come sempre gli avvocati delle parti civili, a cominciare dall’avvocato Laura Mara che difende varie parti civili fra cui il nostro Comitato.
Le parti civili sono, oltre ai famigliari dei lavoratori morti, il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Medicina Democratica e l’Associazione Italiana Esposti Amianto, il Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala, il sindacato CUB Informazione Spettacolo, la SLC (CGIL), l’ANMIL, INAIL e ATS (ex ASL). Presenti anche gli avvocati dei responsabili civili (Fondazione Teatro Scala e Centro Diagnostico Italiano).
Mentre il processo stancamente continua si allunga la conta dei morti fra chi ha lavorato nel Teatro. Nel mese di giugno l’amianto ha provocato un’altra vittima, il soprano Edith Martelli, morta anch’essa per il mesotelioma, tumore della pleura causato dalle fibre di amianto respirato forse nei 25 anni trascorsi nel tempio della musica milanese, la Scala.
L’amianto ha un periodo di latenza molto lungo, arriva anche a 40/50 anni. Nel frattempo, aspettando una giustizia che non arriva mai, altri lavoratori si sono ammalati e due sono deceduti.
L’amianto ha ucciso prima gli operai – gli elettricisti, i siparisti – poi anche cantanti e un direttore d’orchestra e, non si esclude, anche qualche assiduo frequentare del Teatro.
L’amianto, se non bonificato, è un killer silenzioso che non guarda in faccia nessuno e colpisce, indistintamente, tutti quelli che vi sono esposti. Oltre alla necessità di fare giustizia per le vittime, questa è la ragione per avviare al più presto le bonifiche.
La prossima udienza si terrà il 27 settembre a Palazzo della Giustizia dalle 11.30 alle 17 nell’aula 9 (piano terreno), come testi quattro ex sindaci: Carlo Tognoli, Gian Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini.
Sesto San Giovanni, 6 settembre 2018
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