Per
il Tribunale di Riesame "non c'è pericolo di ricostituzione del
partito fascista".
9
settembre 2018
Lo
scorso 10 agosto il bar Fucsia di Modica era salito agli onori delle
cronache per una foto di Benito Mussolini che il proprietario,
Giuseppe Spadaro, aveva esposto dietro il bancone, accompagnata dalla
frase "Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso
amico che mi abbraccia". La foto era stata sequestrata dopo la
segnalazione di un cliente che aveva chiesto l'intervento dei
carabinieri. Ma per il Riesame, che cita due sentenze di
Cassazione, la numero 1 del 1957 e la 28 del 2016, la manifestazione
del pensiero non si può limitare tanto più che è garantita
costituzionalmente; altra cosa è invece il pericolo di
ricostituzione e riorganizzazione del partito fascista ma in questo
caso, non sarebbe stata ravvisata "nemmeno l'astratta
considerabilità del reato di apologia del fascismo". Spadaro
era rappresentato dall'avvocato Enrico Platania; la famiglia Spadaro
era dispiaciuta per quanto accaduto; uno dei fratelli, impegnati
nella gestione del locale aveva commentato: "È una delle
classiche frasi che magari suonano bene e che si scaricano dal web.
Certo, c'era la foto ma non c'era alcun intendimento politico. È
stata una svista, una leggerezza; nel nostro locale c'è anche la
foto del papa, delle forze dell'Ordine, non abbiamo nulla da
nascondere e di certo non volevamo urtare la sensibilità di
nessuno".
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