12 maggio 2018 tributo
a Giorgiana,
nel 41° del suo
assassinio ad opera delle squadre speciali PS dell'allora ministro degli
interni Kossiga
12 maggio, da mattina a
sera - e alla fine del corteo " per la Palestina" - un fiore,un
ricordo,un pensiero, alla lapide che ricorda il suo sacrificio a Ponte
Garibaldi
A Giorgiana
… se la
rivoluzione d’ottobre
fosse stata di
maggio,
se tu vivessi
ancora,
se io non fossi
impotente
di fronte al tuo
assassinio,
se la mia penna
fosse un’arma vincente,
se la mia paura
esplodesse nelle piazze,
coraggio nato
dalla rabbia strozzata in gola,
se l’averti
conosciuta diventasse la nostra forza,
se i fiori che
abbiamo regalato alla tua coraggiosa vita
nella nostra
morte diventassero ghirlande
della lotta di
noi tutte, donne,
se ….
non sarebbero le
parole a cercare d’affermare la vita
ma la vita
stessa, senza aggiungere altro.
Il 12 Maggio 1977, il colpo mortale dalla calibro 22, a soli 19 anni, Giorgiana
lo ricevette dalle “Squadre speciali di polizia” sotto gli 12 maggioordini
della violenta e feroce repressione del ministro degli interni e capo della
Gladio, Cossiga.
In quel giorno a Roma, il Partito Radicale organizzò una
manifestazione in Piazza Navona, per celebrare il terzo anniversario della
vittoria al referendum sul divorzio. Opponendosi al divieto imposto da Cossiga,
di manifestare per chiunque non facesse parte della cerchia istituzionale,
caldamente accolto dall’asse del “compromesso storico” DC-PCI; i manifestanti si riversarono nelle piazze.
Quel lungo pomeriggio vide la resistenza alle numerose cariche,
le molte barricate erette vicino Campo dei Fiori e il lancio di bombe
incendiarie e colpi d’arma da fuoco tra i manifestanti e le forze dell’ordine,
che quel giorno raggiunsero il numero di circa 5000 tra poliziotti in assetto
antisommossa schierati a reprimere ed agenti in borghese infiltrati con pistole
e spranghe.
L’omicidio di Stato si compì nei pressi di Ponte Garibaldi ,dove
due grosse motociclette dei vigili urbani montate da tre vigili in divisa e un
uomo in borghese, arrivarono sul lungotevere all'angolo con piazza Belli. Un
vigile scese, impugnò la pistola e sparò ad altezza d'uomo, in direzione dei
dimostranti in piazza Belli, dove Giorgiana venne raggiunta da un proiettile.
Le testimonianze sono concordi: i colpi vennero sparati da ponte
Garibaldi, dove in quel momento, al centro, si trovavano carabinieri e
poliziotti appoggiati ad una o due autoblindo.
Queste le parole di Lelio Leone, a testimonianza dell’accaduto:
“Ho assistito personalmente al momento in cui Giorgiana cadeva. Siamo arrivati
all’imbocco del ponte Garibaldi nel momento in cui la polizia arretrava verso
Largo Arenula. Ci siamo spinti in avanti, fino alla metà del ponte, proprio al
centro. La polizia intanto caricava alcuni compagni che scappavano nella
direzione di Largo Argentina. Sul ponte non c’era nessuno. Saranno passati un
paio di minuti e la polizia è tornata indietro, caricano un’altra volta nella
nostra direzione. Ci si è fermati prima all’imbocco del ponte, dall’altra parte
di Piazza Sonnino. Poi la polizia ha caricato una seconda volta… con le
autoblindo. Correvano ed hanno sparato molto; pochi lacrimogeni e molti colpi
di arma da fuoco. Insieme a me in quel momento c’erano una decina di altre
persone. Gli altri compagni, all’altezza di largo Sonnino stavano formando
delle barricate con delle auto. Abbiamo avuto difficoltà a scappare oltre
queste barricate che dietro di noi i compagni avevano eretto. Lì c’erano mille
compagni che scappavano. Assurdo dire che i colpi siano venuti dalla loro
parte: io ero uno degli ultimi ed ho visto tutti con la schiena voltata. Sono
stato colpito ad una gamba da un lacrimogeno, mi sono piegato e sono stato
costretto a voltarmi. Ho visto tutto: una compagna, Giorgiana, correva ad un
metro e mezzo da me. E’ cascata con la faccia a terra. Ha tentato di rialzarsi,
a me sembrava inciampata. Poi l’abbiamo soccorsa e caricata su una Appia.
L’abbiamo portata all’ospedale. Una cosa voglio sottolineare. Giorgiana era
vicino a me, in un gruppo che scappava oltre le barricate che un migliaio di
compagni avevano fatto più avanti... I colpi venivano
solo dalla parte dove c’era la polizia. Assieme alla polizia c’erano molti in
borghese. Quelli in divisa erano sulle autoblindo, con le finestre aperte. Alla
metà del ponte ci sono due rientranze in muratura: lì si sono appostati quelli
in borghese, ed hanno sparato.”
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