Martedi sera aerei israeliani avevano bombardato alcuni obiettivi
nei pressi di Damasco, mentre il 9 aprile scorso avevano attaccato una
postazione di miliziani iraniani in Siria facendo alcuni morti.
Ieri sera è arrivata la risposta agli attacchi israeliani con circa
20 razzi lanciati dalla Siria verso postazioni israeliane di prima linea
sulle Alture del Golan, alcuni dei quali intercettati dal sistema di
difesa antimissili israeliano Iron Dome. Lo ha detto il portavoce
militare secondo cui “l’attacco iraniano contro Israele è molto grave”.
Israele ritiene infatti che a lanciare i razzi sia stata la forza Al
Quds iraniana presente in Siria a sostegno del governo di Damasco.
In una conferenza stampa il portavoce militare israeliano Jonathan
Conricus ha precisato che l’attacco
e’ stato lanciato alle ore 00.10
locali (le 23:10 in Italia). “Sono state prese di mira diverse basi
militari”, ha aggiunto, mentre le località dove vivono civili sul Golan
non sono state coinvolte.
L’esercito israeliano ha quindi bombardato circa 50 obiettivi in
Siria L’esercito di Tel Aviv ha definito la risposta di Israele “il
maggior attacco aereo compiuto negli ultio scontro tra Israele e Iran sembra ormai nell’ordine delle cose. “È
tempo di immischiarsi in Iran” scrive un editoriale del Jerusalem Post.
Ma questa escalation difficilmente rimarrà confinata ad un conflitto
bilaterale.
L’Arabia Saudita ha fatto sapere che svilupperà un suo arsenale
nucleare se l’Iran farà altrettanto. Lo ha annunciato il ministro degli
Esteri di Riad, Adel al Jubeir, mentre le tensioni aumentano nella
regione.
Intervistato dalla Cnn sull’eventualità che Ryad “assembli una sua
bomba” se Teheran utilizzerà il ritiro americano dall’accordo del 2015
per riprendere il programma nucleare, al Jubeir ha dichiarato: “Se
l’Iran si doterà di una capacità nucleare, noi faremo tutto quanto in
nostro potere per fare altrettanto”.
Ma l’atomica saudita è una sorpresa solo per i distratti o i
disinformati. A febbraio 2016 sul canale web-tv israeliano in lingua
araba Memri, l “analista politico saudita” Daham Al Anzi, aveva
affermato che l’Arabia Saudita possiede l’arma atomica già da due anni, e
che a breve (“entro settimane”) verranno eseguiti dei test
sperimentali.
Alla domanda dell’intervistatore -“Questa è una breaking-news! Sento
dire questo per la prima volta”- l’analista saudita ha cosi risposto
-“Non è una breaking-news, le superpotenze lo sanno già. Avevamo detto
che nel caso l’Iran avesse imprudentemente annunciato un test nucleare,
allora anche l’Arabia Saudita ne avrebbe annunciato uno a sua volta”.
Del resto è noto che l’atomica islamica (quella del Pakistan) fosse
stata realizzata con il totale sostegno finanziario e tecnologica
saudita già da decenni. L’Arabia Saudita ha dunque avuto a disposizione
tutte le tecnologie e le risorse per realizzare un suo arsenale nucleare
ma, come nel caso di Israele, gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno
sempre fatto i finti tonti.
Fonti:mi anni”.
sergio cararo contropiano
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