NON VOGLIAMO IL GASDOTTO SNAM
Il governo ha definitivamente approvato la realizzazione di
un metanodotto che attraverserà quasi 700 km di Appennino. Il gas, proveniente
dall’Azerbaigian, passerà l’Adriatico per sbucare in Salento, dove stanno
realizzando il tristemente noto Tap.
Dal Tap si dipanerà infine quella che la Snam chiama “rete
adriatica”, ma che di
ha Adriatico non ha un bel niente, dato che passerà proprio nel cuore dell’Appennino. Noi lo chiamiamo Gasdotto Snam, perché sia noto sin dal nome chi sono i veri responsabili di quest’opera nefasta. Un’opera che devasterà le nostre montagne, sia con i trafori, sia con le strade di servizio per la costruzione e la manutenzione.
ha Adriatico non ha un bel niente, dato che passerà proprio nel cuore dell’Appennino. Noi lo chiamiamo Gasdotto Snam, perché sia noto sin dal nome chi sono i veri responsabili di quest’opera nefasta. Un’opera che devasterà le nostre montagne, sia con i trafori, sia con le strade di servizio per la costruzione e la manutenzione.
Ma Gasdotto SNAM non distrugge solo la natura, mette anche
in pericolo le nostre vite, attraversando faglie sismiche attive, come ci hanno
drammaticamente ricordato i terremoti di agosto e ottobre del 2016. L’Appennino è il luogo a più alto rischio in Europa per
episodi sismici. In media c’è un terremoto ogni 3 anni vicino alla magnitudo
di 6 gradi Richter. In particolare il tratto Sulmona-Foligno è una vera e
propria follia, che dimostra quanto il capitalismo se ne frega delle più elementari
tutele della vita umana. Unisce, inspiegabilmente e spietatamente, località
come Sulmona, L’Aquila, Amatrice, Cascia, Norcia, Colfiorito. Insomma tutti gli
epicentri dei terremoti degli ultimi anni. A Sulmona ci sarà una centrale di
compressione e spinta del metano: una infrastruttura analoga a quella esplosa
in Austria qualche mese fa. A Colfiorito, epicentro del terremoto del 1997, ci
sarà un punto di derivazione importante, che collegherà il tratto Sulmona-Foligno
con quello Foligno-Sestino e con una deviazione verso l’Adriatico.
Non possiamo aspettarci che coloro che hanno progettato
un’opera tanto mostruosa possano dimostrarsi ragionevoli, per loro esiste solo
il profitto.
Abbiamo visto che lo Stato, da sempre al servizio dei
potenti, in Puglia non si è fatto scrupoli nel difendere gli sporchi affari
dell’Eni, anche con denunce, arresti e manganellate.
Noi crediamo fermamente che non sia possibile isolare
un’opera del genere dal contesto politico ed economico generale, e quindi che
non sia possibile contrastarla senza mettere in discussione il sistema economico
capitalista e lo Stato che lo sorregge.
In particolare stiamo parlando degli interessi dell’Eni. Una
multinazionale della morte, responsabile dell’avvelenamento di tante persone
nel nostro Paese e all’estero. Una multinazionale di guerra, presente in ogni
conflitto che vede coinvolta l’Italia: dall’Iraq al Niger.
Questa è gente che non cambia idea con gli appelli e le
raccolte firme. Facciamogli capire che siamo molto arrabbiati e che il
gasdotto non lo vogliamo.
SABATO 26 MAGGIO, DALLE 17 SAREMO SOTTO LA SEDE SNAM DI
SPOLETO VIA FLAMINIA VECCHIA KM 127 (uscita Spoleto Nord, direzione opposta al Centro,
verso San Giacomo, ci vediamo ai giardinetti dall’altro lato della strada)
ANDIAMOGLIELO A DIRE!!!
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