martedì 8 maggio 2018

pc 8 maggio - Contro il gasdotto SNAM e gli interessi dell'ENI


NON VOGLIAMO IL GASDOTTO SNAM



Il governo ha definitivamente approvato la realizzazione di un metanodotto che attraverserà quasi 700 km di Appennino. Il gas, proveniente dall’Azerbaigian, passerà l’Adriatico per sbucare in Salento, dove stanno realizzando il tristemente noto Tap.

Dal Tap si dipanerà infine quella che la Snam chiama “rete adriatica”, ma che di
ha Adriatico non ha un bel niente, dato che passerà proprio nel cuore dell’Appennino. Noi lo chiamiamo Gasdotto Snam, perché sia noto sin dal nome chi sono i veri responsabili di quest’opera nefasta. Un’opera che devasterà le nostre montagne, sia con i trafori, sia con le strade di servizio per la costruzione e la manutenzione.
Ma Gasdotto SNAM non distrugge solo la natura, mette anche in pericolo le nostre vite, attraversando faglie sismiche attive, come ci hanno drammaticamente ricordato i terremoti di agosto e ottobre del 2016. L’Appennino è il luogo a più alto rischio in Europa per episodi sismici. In media c’è un terremoto ogni 3 anni vicino alla magnitudo di 6 gradi Richter. In particolare il tratto Sulmona-Foligno è una vera e propria follia, che dimostra quanto il capitalismo se ne frega delle più elementari tutele della vita umana. Unisce, inspiegabilmente e spietatamente, località come Sulmona, L’Aquila, Amatrice, Cascia, Norcia, Colfiorito. Insomma tutti gli epicentri dei terremoti degli ultimi anni. A Sulmona ci sarà una centrale di compressione e spinta del metano: una infrastruttura analoga a quella esplosa in Austria qualche mese fa. A Colfiorito, epicentro del terremoto del 1997, ci sarà un punto di derivazione importante, che collegherà il tratto Sulmona-Foligno con quello Foligno-Sestino e con una deviazione verso l’Adriatico.
Non possiamo aspettarci che coloro che hanno progettato un’opera tanto mostruosa possano dimostrarsi ragionevoli, per loro esiste solo il profitto.

Abbiamo visto che lo Stato, da sempre al servizio dei potenti, in Puglia non si è fatto scrupoli nel difendere gli sporchi affari dell’Eni, anche con denunce, arresti e manganellate.

Noi crediamo fermamente che non sia possibile isolare un’opera del genere dal contesto politico ed economico generale, e quindi che non sia possibile contrastarla senza mettere in discussione il sistema economico capitalista e lo Stato che lo sorregge.

In particolare stiamo parlando degli interessi dell’Eni. Una multinazionale della morte, responsabile dell’avvelenamento di tante persone nel nostro Paese e all’estero. Una multinazionale di guerra, presente in ogni conflitto che vede coinvolta l’Italia: dall’Iraq al Niger.
Questa è gente che non cambia idea con gli appelli e le raccolte firme. Facciamogli capire che siamo molto arrabbiati e che il gasdotto non lo vogliamo.



SABATO 26 MAGGIO, DALLE 17 SAREMO SOTTO LA SEDE SNAM DI SPOLETO VIA FLAMINIA VECCHIA KM 127 (uscita Spoleto Nord, direzione opposta al Centro, verso San Giacomo, ci vediamo ai giardinetti dall’altro lato della strada)


ANDIAMOGLIELO A DIRE!!!

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