venerdì 11 maggio 2018

pc 11 maggio - NOTE SULLA CAMPAGNA PER NADIA LIOCE

Ravenna - vicino al Tribunale
La giornata di lotta del 4 maggio è riuscita. La mobilitazione articolata a L’Aquila ha permesso di essere presenti nell’aula processuale, di investire la città, e di portare la denuncia, protesta, solidarietà ai detenuti al carcere. E’ passata l'indicazione di estendere i presidi in altre città (Da Napoli a Palermo, da Taranto a Bergamo, Da Torino a Ravenna, ecc.), che hanno permesso di portare tra settori delle masse l'informazione, la denuncia, l’appello a mobilitarsi in ogni forma tra settori delle masse.
La campagna sta riuscendo a interessare, a mobilitare varie forze - anche quelle avversarie sono dovute scendere in campo (vedi art. su
Panorama) - e sta assumendo il carattere necessario: una campagna larga, che parlasse non solo alle realtà di compagni, impegnate già sul fronte della lotta alla repressione, ma a settori di lavoratori, donne, giovani, come a democratici coerenti, ecc.
Su questo l’assemblea tenutasi prima a Napoli, con interventi vari e rappresentativi (anche del fronte dei detenuti, degli avvocati, ecc.), toccando anche i molti aspetti della repressione, della legislazione e provvedimenti dello Stato e governo sempre più di polizia e moderno fascista, è servita a segnare la strada necessaria, e a rendere vive le parole d’ordini: carcere-tortura, carcere-assassino, carcere di classe riempito da persone povere, immigrati, come l'inquadrare in termini epocali di scontro di classe la questione di Nadia Lioce e dei prigionieri politici rivoluzionari: i “nostri” sono nelle carceri, in regime duro, i padroni e i loro servi assassini sono liberi.
Questa campagna deve continuare, soprattutto con le assemblee a più voci, a partire dalle città in cui si sono svolti i presidi il 4 maggio; ma anche continuando a firmare l'appello per Nadia Lioce e organizzando iniziative alle carceri.

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