Lunedì a Palermo è iniziata la prima sessione del processo messo in atto dal Tribunale Permanente dei Popoli, in difesa dei diritti umani dei migranti e rifugiati che vengono costantemente violati dal governo italiano, libico e bande criminali. Anche se si tratta di un processo simbolico e non di fatto, è un segnale forte: una corte, dei giudici e avvocati (come un vero processo), con le testimonianze dei migranti e gli studi condotti da intellettuali e volontari evidenziano le politiche criminali del governo italiano con il ministro dell’Interno Minniti in prima fila.
Un processo che si concluderà oggi in serata con la sentenza.
Il plesso Bernardo Albanese, e cioè una sala universitaria messa a disposizione per questa iniziativa, era già da ieri presidiata da digos e polizia per seguire il tutto. Proprio perché queste iniziative che vanno a incriminare il governo li preoccupa.
Degli studiosi hanno mostrato come le operazioni Mare nostrum o Frontex non siano servite a niente, ma solo ad aumentare in maniera criminosa le morti in mare. Tutto questo è stato confermato dalle testimonianze dirette che sono state fatte dagli stessi migranti, che oggi vivono a Palermo.
Le testimonianze raccontano di atroci torture subite in Libia, in prigioni private di bande criminali.
Spesso dopo giorni che si trovano in Libia vengono rapiti, per poi chiamare i parenti e richiedere il riscatto. Vengono nutriti una volta al giorno o alcune volte persino ogni tre giorni, con solo pane e acqua. Costretti molto spesso a torturare altri se no uccisi, subiscono sia violenze sessuali che vere e proprie torture con scosse elettriche. Per non parlare delle donne che oltre ad essere ogni giorno violentate per soddisfare le voglie dei loro aguzzini, vengono fatte accoppiare con cani e filmate. Da chi ha visto morire l'amico che chiedeva aiuto per la sua salute e veniva abbattuto con percosse, a chi moriva semplicemente di fame. Chi scappando è stato ferito con armi da fuoco da parte delle milizie libiche.
Spesso dopo giorni che si trovano in Libia vengono rapiti, per poi chiamare i parenti e richiedere il riscatto. Vengono nutriti una volta al giorno o alcune volte persino ogni tre giorni, con solo pane e acqua. Costretti molto spesso a torturare altri se no uccisi, subiscono sia violenze sessuali che vere e proprie torture con scosse elettriche. Per non parlare delle donne che oltre ad essere ogni giorno violentate per soddisfare le voglie dei loro aguzzini, vengono fatte accoppiare con cani e filmate. Da chi ha visto morire l'amico che chiedeva aiuto per la sua salute e veniva abbattuto con percosse, a chi moriva semplicemente di fame. Chi scappando è stato ferito con armi da fuoco da parte delle milizie libiche.
Altre testimonianze parlano della detenzione nei campi regolari libici riconosciuti dall'Europa; spiegano che anche lì vengono torturati, ma quando arrivano le visite dell'unione europea gli aguzzini fanno scomparire tutti gli attrezzi di tortura, per poi ricominciare dopo le visite. Alcuni testimoniano situazioni di corruzione con polizia che vende migranti alle bande criminali, e chi si oppone viene ucciso. Praticamente viene descritto un vero e proprio calvario di torture infinite: da chi viene rapito anche 5 volte in 2 anni, a chi tenta d'imbarcarsi 6 volte fallendo e rischiando costantemente la vita. Chi vede morire amici in mare o nel deserto: chi non ce la fa e chiede un po’ d'acqua è stato abbattuto perché di intralcio. C’è chi è stato costretto a guidare la nave senza esperienza, e arrivato in Italia è stato arrestato, perché accusato di essere il capitano del barcone.
In tutto questo Minniti fa accordi criminali con la Libia, condannando migliaia di migranti a violenze e detenzioni continue, mandando fondi e navi ai loro aguzzini per fermarli lì, per non parlare dell’imposizione a quelle navi volontarie che davano soccorso in mare di operare come hanno sempre fatto, salvando molte vite. In tutto questo una cosa sappiamo di certo, è stato detto, che i morti sono in aumento, e che il governo Italiano è pienamente coinvolto in questo crimine contro l'umanità.
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