domenica 17 dicembre 2017

pc 17 dicembre - Solidarietà e mobilitazione per i migranti... iniziativa ieri a Palermo

Ieri 16 dicembre, giornata di mobilitazione a sostegno dei migranti, un volantinaggio itinerante con attacchinaggio si è snodato a Palermo lungo le vie e la piazza del  quartiere popolare di Ballarò.
Due volantini sono stati distribuiti ai migranti del quartiere, che lo hanno accolto anche con sorrisi e richiesta di spiegazione, e alle altre persone: uno con la piattaforma di lotta e l’altro con l’appello solidale  per il migrante Haidara a rischio espulsione a Taranto, come esempio del coraggio e della sfida di un gruppo di migranti che in quella città, organizzati con lo Slai Cobas sc, stanno lottando da anni per diritti primari (le carte di identità, ottenute in alcuni casi,  e migliori condizioni di vita nei centri di “accoglienza”) e per questo repressi.


E’ stata ricordata la manifestazione nazionale e la necessità e importanza dell’organizzazione nella lotta dei migranti, una vera e propria ricchezza nel nostro paese da unirsi alle lotta dei proletari contro il governo che attacca la nostra condizione di vita in ogni ambito e nello specifico contro il ruolo del governo Minniti, mandante e responsabile delle politiche razziste e moderno fasciste contro i migranti, degli accordi assassini con paesi come la Libia, in cui centinaia di migranti sono torturati, violentati, massacrati fino ad essere uccisi anche prima di imbarcarsi nei barconi “della morte”, delle campagne ideologiche in nome di “migrante=nemico” che viene in Italia a togliere il lavoro, i servizi… spargendo humus razzista a livello di massa e scatenando l’odiosa guerra tra poveri…



Una tappa dell’iniziativa poi è stata fatta all’ex Cinema Edison, oggi facente parte dell’Università agli studi di Palermo, sempre nel cuore di Ballarò, dove si svolgeva un’iniziativa dal titolo “Migrazione, Diritto e Diritti”, in apertura del Tribunale dei Popoli che si svolgerà dal 18 al 20 dicembre. Abbiamo affisso i volantini nella bacheca dell’atrio e poi consegnati direttamente ad una delle organizzatrici, l’Avvocatessa Serena Romano (che segue lo Slai Cobas sc per alcuni processi come quello relativo alle incriminazione per la mobilitazione No Muos/Niscemi,) che si occupa nei processi penali della difesa dei migranti, la quale, ha mostrato interesse a mettersi in contatto con Taranto su questa vicenda del migrante Haidara.



Abbiamo seguito una parte della riunione in cui si è parlato ina alcuni interventi della necessità di corridoi umanitari, della attuale arbitrarietà del diritto internazionale, della mancanza di diritti
umani… che per i modi in cui dai governi vengono interpretate le convenzioni internazionali a difesa dei migranti in senso negativo e restrittivo, perfino le varie sentenze e quella della corte di giustizia lasciano al “caso” la possibilità del migrante di avere riconosciuto un diritto… che i numeri reali del fenomeno raccontano una verità diversa da quella allarmistica raccontata dal governo e dai politici interessati a creare panico per i voti… con una insistenza nell’uso della logica dell’assistenzialismo… in Italia non ci sono vie di ingresso legali se non residuali… (i famosi flussi d’ingresso sono di fatto inesistenti quest’anno),   forme di neoschiavismo in Italia… essere sottomessi alla dittatura di una classe spaventata che agita la guerra tra poveri (in verità guerra ai poveri…),  a Palermo arrivano tanti immigrati minori che poi si sbandano… l’immigrazione non è un problema, il problema è come la raccontano il governo, le istituzioni…
L’Avvocatessa, ha fatto un interessante intervento sul tipo di processo oggi ai migranti scafisti, che diventa il centro del problema per il governo per deviare dalle proprie gravissime responsabilità,  trafficante, mercenario… “causa” ultima di queste morti… è questa immagine che esce dalle aule di giustizia e diventa luogo comune tra la “gente” nella società… seminando paura! mentre sembra che la mafia non ci sia più! I processi sono imponenti e costano un sacco di soldi… le pene sono superiori a quelle dell’associazione a delinquere ma la prova vera in questi processi non c’è! Già si comincia con il fatto che tutto avviene nelle acque internazionali! I militari a bordo delle navi cominciano le indagini senza fare domande sui morti ma direttamente a persone traumatizzate per individuare gli scafisti… persone che non possono rispondere “serenamente” e quando lo fanno sono disposte a dire anche fesserie per avere i cosiddetti benefici, con traduzioni istantanee spesso falsate, si tratta comunque di processi di tipo nuovo per i quali non sono preparati né i magistrati gli stessi che per decenni si sono formati sul contrasto alla mafia (quelli dell’antimafia sono adesso quelli dell’antimmigrazione!) né gli avvocati… di fatto si tratta di processi farsa e a profitto di chi? Poi le condanne pesantissime… non certo a risolvere il problema perché morto uno scafista ne arriva un altro… ma a profitto di chi seminando paura può fare campagna elettorale…
Prima di concludere questa tappa sono stati distribuiti altri volantini ai presenti nella pausa fuori dal cinema.


Si è quindi proseguito verso una zona del quartiere dove si svolge settimanalmente un mercato dell’usato in cui lavorano come ambulanti diversi immigrati, appendendo cartelli e continuando a distribuire i volantini… per poi concludere il tragitto nei pressi di uno studentato dell’Università.

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