"Renzi fuori dall'Abruzzo!"
Annullata la prima tappa all' Aquila del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Lo ha riferito il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci. Prima dell'arrivo del premier momenti di tensione tra forze di polizia e manifestanti. L'appuntamento era alla nuova sede del Comune. Scontri anche vicino alla sede della seconda tappa.
l premier è comunque giunto all'Aquila, direttamente al Gran Sasso Science Institute. Presente il vicepresidente del Consiglio superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.
"No agli annunci choc, no agli annunci show, no alle comparsate, no alla medianizzazione dell'Aquila che è già stata sufficientemente resa mediatica, anche per alcuni aspetti positivi, buona l'idea di farci il G8, sì a una discussione di merito sulle questioni aperte". Così il premier Matteo Renzi alla sua prima visita all'Aquila parlando all Gran Sasso Institute "Mi ero preso un impegno: non mettere piede all'Aquila fin quando il quadro di riferimento non fosse chiaro. Questo per far prevalere la risoluzione delle problematiche all'impatto scenografico", ha proseguito Renzi. "Per questo - ha detto ancora - voglio che questo incontro sia una riunione di lavoro. Voglio una discussione di merito". "I soldi per la ricostruzione ci sono, da qui a un anno faremo il punto sui cantieri".
Il tour renziano ha già subito una battuta d'arresto.
Proteste di un gruppo di manifestanti, tafferugli con la polizia e addio alla prima tappa all'Aquila per il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Alla fine il bilancio parla di una poliziotta con il setto nasale rotto, due aquilani feriti e un terzo colto da malore.
«L'AQUILA LIBERA!». Il premier era atteso il 25 agosto a palazzo Fibbioni, sede del Comune, dopo aver partecipato al meeting di Rimini e aver parlato in teatro a Pesaro.
Ma al grido di «L'Aquila libera» un gruppo di rappresentanti dei comitati che si oppongono alle trivellazioni in Adriatico, nella zona di Ombrina, è sceso in strada per manifestare.
I manifestanti hanno forzato i posti di blocco e sono stati respinti dalle forze di polizia.
Dal gruppo è partito anche un lancio di fumogeni.
IL PREMIER FA UNA DEVIAZIONE. Il premier ha quindi deciso di andare direttamente al Gran Sasso Science Institute, dove era atteso per una seconda tappa.
Ma anche lì circa 500 persone, tra cui molti contestatori, hanno sostato dietro le transenne con il presidio controllato da cinque mezzi blindati e da decine di rappresentanti delle forze dell'ordine, continuando a protestare.
Pesanti i toni usati per gli slogan intonati contro il premier.
«FUORI DALL'ABRUZZO!». «Renzi, Renzi fuori dall'Abruzzo», «non vogliamo le trivelle», «non vogliamo i metanodotti», «non vogliamo le lobby», «non ci piace lo Sblocca Italia che devasta i territori», «vogliamo la ricostruzione dell'Aquila», sono alcuni delle affermazioni delle persone scese in piazza.
Tra questi l'ex capogruppo di rifondazione comunista, Maurizio Acerbo.
Un manifestante, a proposito delle perforazioni nella costa teatina, ha spiegato che «in Abruzzo ci stiamo inventando un nuovo modo di lavorare e Renzi ci devasta l'ambiente che è il nostro pane e quello delle nuove generazioni».
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