Contemporaneamente GM avvierà la procedura per l’esodo su base volontaria, pagando subito 5 mensilità e la liquidazione a chi ne farà richiesta. A luglio l’azienda comunicava che il sito di São José non sarà ricompreso nel piano di investimenti della multinazionale in Brasile per un importo pari a quasi 2 miliardi di dollari per il triennio 2016-2019.
Lo sciopero partito lo scorso 10 agosto che ha paralizzato le attività dell’impianto con il blocco delle merci, è stato uno dei più imponenti degli ultimi decenni registrati nell’intero Paese, oggi settima potenza economica globale investita solo di recente dalla crisi strutturale, in particolare nel settore automotive con il pesante calo della vendita di automobili di circa il 20% che ha significato la perdita di 10.000 posti di lavoro.
Agli operai MERCEDES si aggiungeranno volenti o nolenti quelli di DAIMLER, società che possiede un impianto proprio a São Bernardo do Campo e che ha annunciato lunedì di volere procedere a 1.500 licenziamenti.
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