MENTRE OGGI INIZIA L'INUTILE VERTICE NAZIONALE "SUL CAPORALATO" CONVOCATO DAI MIN. MARTINA E POLETTI, IN CUI I PADRONI AGRICOLI PARTECIPANO DA "RISOLUTORI" DEI PROBLEMI E NON DA VERI UTILIZZATORI/BENEFICIARI DEL LAVORO FATTO DI FATICA, SALARI DA FAME, MORTI, SCHIAVISMO.
Alla ricerca del corpo del bracciante morto
(Di Gianmario Leone - Il Manifesto)Scomparso il cadavere di un giovane maliano deceduto durante la raccolta di pomodori.
Lo hanno cercato invano per settimane negli ospedali del Gargano. Di lui si conoscono il paese di origine, il Mali, e il luogo in cui lavorava: le campagne di Rignano Garganico in provincia di Foggia. Nessuno pare l’abbia più visto, questo bracciante di trent’anni, uno dei tanti stagionali per la raccolta dei pomodori nei campi della Capitanata. Viveva in una baracca vicino alle campagne dove lavorava.
Yvan Sagnet, coordinatore del Dipartimento immigrazione del sindacato, ha deciso di uscire allo scoperto: «Il cadavere non si trova negli obitori né di San Giovanni Rotondo né di Foggia. È probabile sia stato sepolto dai caporali nel ghetto oppure nascosto. Stiamo cercando di conoscere il nome per far partire una denuncia di occultamento di cadavere. Purtroppo è difficile avere informazioni poiché i caporali hanno spaventato a morte i lavoratori che, anche se parlano dell’episodio, hanno paura a dire il nome e il giorno preciso del decesso». L’uomo sarebbe morto cadendo in uno dei 57 cassoni di verdura raccolti dai braccianti.
I membri della Rete Campagne in Lotta avevano denunciato l’accaduto durante l’assemblea pubblica di lunedì scorso al Centro sociale “Scuria” di Foggia. Per il bracciante del Mali fu osservato anche un minuto di silenzio. Le versioni dei fatti sono però discordanti. Per la Rete, infatti, il lavoratore sarebbe deceduto in ospedale....
Ma qualcosa a Rignano Garganico è successo. Luogo tristemente famoso per il ghetto creato dai migranti che vivono in capanne costruite con materiali di fortuna, in condizioni igieniche spesso precarie... oltre a quello di Rignano, ci sono il «Ghetto Ghana House» a Cerignola, il «Ghetto dei bulgari», nei pressi di Borgo Mezzanone, e l’insediamento presso la pista dell’ex aeroporto militare attiguo al Cara di Borgo Mezzanone...
Tutto questo alla vigilia dell’odierno vertice nazionale sul caporalato, convocato dai ministri Martina e Poletti, ed al quale parteciperanno sindacati, associazioni delle imprese agricole, l’ispettorato del Lavoro e l’Inps. Il ministro delle politiche agricole Martina, su Twitter, citando anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha annunciato la loro proposta comune in vista del vertice: «La nostra battaglia contro il caporalato. Confisca dei beni passo necessario»...
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