Domenica scorsa c’è stata la IV Marcia Nazionale per la vita. Dalle immagini si vedono gli odiosi cartelli consueti sbandierati dagli integralisti cattolici in queste occasioni di pura propaganda ideologica, per il riconoscimento giuridico dell’embrione, di criminalizzazione delle donne che decidono di abortire:” Ogni aborto è un bambino morto”, “La vita inizia dal concepimento”, “L’aborto è violenza”, con corollario di macabri fetini appesi su croci.
Ma, la prima foto della marcia ritrae un cartello che recita: "In uno stupro concepita, amo la vita” che richiama alla memoria gli odiosi molteplici casi in cui la Chiesa si è schierata contro la possibilità di ricorrere all’aborto per interrompere una gravidanza in seguito a uno stupro.
Si va al di là, si teorizza fino in fondo il “naturale” ruolo subalterno delle donne in questa società che devono rassegnarsi a subire le mille oppressioni e violenze, fino allo stupro. Salto di qualità che ben fa comprendere come sia sempre più necessario contrastare l’offensiva dell’integralismo cattolico, ogni attacco al diritto di scelta delle donne in tema di maternità, pratico, ideologico, legislativo.
Mfpr milano
Di seguito un breve report dalla stampa
Da piazza della Repubblica a San Pietro contro l'aborto. Secondo gli organizzatori sono "40mila i partecipanti alla IV Marcia nazionale per la Vita" che è partita alle 9,30 per attraversare le strade della capitale e arrivare per il Regina Coeli di Papa Francesco. "Presenti numerosi esponenti politici di Fratelli d'Italia, Lega Nord, Forza Italia, tra cui Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri'', riferiscono ancora gli organizzatori. E anche l'onorevole Mario Borghezio. Tra i cartelli ce n'è anche uno indirizzato al presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Presidente non agevolare le coppie di fatto".
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