L'orrore nazista in Ucraina gode dell'appoggio dell'imperialismo e della complicità della polizia che lascia agire le bestie naziste e picchia pure i sopravvissuti
Orrore a Odessa! Nazi bruciano vive 46 persone
Bande di Settore destro assaltano e danno fuoco alla sede del sindacato occupata da giorni da separatisti russofoni. Chi è morto bruciato, chi si è lanciato nel vuoto.
di Franco Fracassi
L'orrore va di scena a Odessa. I nazisti del Settore destro hanno preso d'assalto la sede dei sindacati, occupata da giorni dai separatisti russofoni. L'hanno presa d'assalto con spranghe, molotov, coltelli e pistole. Protetti dalla polizia. Pochi minuti ed è scoppiato l'inferno. Almeno dieci persone sono morte sotto i proiettili, le coltellate e le sprangate degli assalitori. Altre, la maggior parte, sono arse vivi, in un rogo che si è sviluppato in tutto l'edificio, oppure si sono lanciate nel vuoto. Un'ecatombe. Quarantasei morti. Centosettantaquattro i feriti, di cui tanti gravissimi. Ma è solo un bilancio provvisorio.
Ma è accaduto qualcosa di ancor più raccapricciante. Le bande di fascisti sono entrati nell'edificio subito dopo la fine dell'incendio per scovare chi potesse essere sopravvissuto. Chi è stato individuato, nonché ferito, è stato picchiato a morte. La polizia sempre a guardare, fuori dal palazzo, impedendo l'arrivo in soccorso degli assaliti di miliziani russofoni. «L'abbiamo fatto per impedire uno scontro di maggiori proporzioni», si è difesa la polizia. Permettendo, però, una strage.
Secondo la Prefettura di Odessa, tra gli assalitori, oltre alle squadracce di Settore destro, gli ultrà della squadra di calcio locale.
Mentre il massacro andava in onda in tv su Twitter si susseguivano i messaggi dei cosiddetti attivisti di Maidan che incitavano al pogrom. «Alcuni scarafaggi stanno finalmente venendo arrostiti a Odessa». «I topi di Mosca stanno finalmente avendo la lezione che si meritano: bruciare nella loro tana», in riferimento alla sede sindacale.
Rogo di Odessa, picchiati i sopravvissuti feriti
Erano scampati alla strage, seppur malconci. La polizia ha arrestato loro e non i nazisti che li hanno massacrati. E li ha anche fatti picchiare mentre li portava via.
di Franco Fracassi
Sono stati pestati, poi gli hanno sparato, poi bruciati vivi come dei topi in trappola, chi se l'è cavata è dovuto sopravvivere agli accoltellamenti. Infine, chi ha avuto l'ardire di essere soltanto ferito e grondante di sangue è stato bastonato mentre veniva trasportato bendato in carcere. E sì, perché gli illegali, coloro che hanno agito fuori dalla legge sono gli assaliti, e non gli assalitori. Sono stati accusati di aver occupato illegalmente la sede dei sindacati a Odessa. Li attende la prigione. Ne sono stati arrestati a decine, di russofoni. Degli assalitori, degli assassini, delle bestie, invece, si sa solo di qualche arresto. Ovviamente, fatto con i guanti.
Quarantasei morti e quasi duecento feriti, di cui alcuni gravi. Il raid nazista a Odessa si è trasformato in una vera e propria strage, mentre la polizia rimaneva a guardare.
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