giovedì 8 maggio 2014

pc 8 maggio - Symposio internazionale Istanbul 26-27 aprile - Presentazione degli organizzatori

International Symposium on Prisons, Istanbul, 26-27 April 2014-05-06 - Presentation

International Symposium on Prisons, Istanbul, 26-27 April 2014-05-06
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Simposium internazionale sulle prigioni , Istanbul, 26-27 Aprile 2014



La prima volta che la borghesia ha attaccato persone imprigionate era 1596, ad Amsterdam. Questo tipo di attacco o prassi fu chiamato "modello fiammingo". Gli imperialisti e i loro servi attaccano collaboratori, imprigionano, puniscono duramente anche con la morte i rivoluzionari e patrioti per proteggere il loro dominio, che si regge sullo sfruttamento dei lavoratori e della natura. L'imperialismo USA e gli imperialisti occidentali vogliono fermare l’avanzata verso il socialismo e perciò le classi dominanti hanno aumentato i loro attacchi alla lotta di classe, comprese le lotte di liberazione nazionale e sociale.
Sui rivoluzionari e patrioti prigionieri si sperimentano nei territori occupati, come gli fanno Stati Uniti in Iraq, nel carcere di Abu Gahrip, o nella base di Guantanamo, per solo alcuni esempi. Uno dei primi paesi ad applicare contro i prigionieri l'isolamento e le tecniche Tretman sono stati gli Usa in Corea nel 1950. Oggi SONO utilizzate in un modo esteso in tutto il mondo. Nel 1970 sono state utilizzate in Germania contro i militanti della RAF, nel 1980 in Inghilterra contro i militanti dell'IRA.
In Turchia per molti anni i piani dello Stato per portare introdurre il sistema di isolamento nel paese non sono riuscito a causa delle resistenze dei prigionieri politici rivoluzionari, ma il 19 dicembre 2000 lo Stato ha perpetrato un massacro e solo con questo massacro il sistema di carceri di tipo F è stato imposto. L'essenza di questa politica è quello di isolare, indebolire, e imporre l'obbedienza, spersonalizzazione e alienare l'identità dei prigionieri e, infine, farli capitolare.
Nel nostro paese abbiamo assistito a molte lunga e gloriose resistenze. Soprattutto dopo il colpo di stato militare del 12 Settembre 1980, quando nei sotterranei di Diyarbakir e in altre prigioni molti oppositori rivoluzionari hanno lottato contro la morte e la tortura. Quel periodo, che può essere considerato la pagina più buia della storia carceraria del nostro paese, ha visto i prigionieri erigere un’importante pietra miliare, una tradizione di ribellione, resistenze, scioperi della fame, scioperi a morte. Abbiamo avuto i massacri nel 1989 a Eskişehir-Aydın, nel 1995 a Buca, nel 1996 a Diyarbakir, il 4 gennaio 1996 a Umraniye, la resistenza e sciopero della fame a oltranza del 1996, il massacro del 26 settembre 1999 a Ulucanlar, e il massacro del 19 dicembre 2000 massacro.
Con questi massacri lo stato puntava a cancellare il movimento rivoluzionario.
Far circolare documenti, partecipare alle manifestazioni del 1° maggio o riunirsi per strada, tutte cose normale e legittime, sono considerate un reato e comportano punizioni di centinaia di anni di carcere.
La pratica dell’isolamento totale contro i detenuti condannati a vita continua. I prigionieri devono affrontare ogni tipo di pressione, nelle loro celle sono installate telecamere, e subiscono continuamente punizioni disciplinari.
A molti detenuti non è permesso a ricevere cure mediche urgenti e questo è effettivamente una condanna a morte. In questa forma è mantenuta la pena di morte, che è stata ufficialmente abolita. Sono 620 i detenuti ammalati e 202 di loro lo sono molto gravemenet.
Secondo le informazioni del ministero della giustizia, negli anni 2000-2013 2.304 persone sono morte in carcere.
Per le donna, LGBTI e minori all'impatto generale dell'isolamento nei carceri di tipo F si accompagnano anche altre forme di attacchi. Donne, minori e di LGBTI subiscono molestie sessuali, stupri e altre forme di oppressione.
Come abbiamo detto all'inizio, questi attacchi verso prigionieri non avvengono solo nel nostro paese. In tutto il mondo ci sono pratiche e politiche simili, utilizzati contro gli oppositori politici, i rivoluzionari, i comunisti e progressisti prigionieri. Per questo motivo, la solidarietà internazionale, una lotta comune sulla questione dei prigionieri è di grande importanza.
E 'chiaro che c'è un urgente bisogno di organizzare la nostra lotta comune e condividere le nostre esperienze.

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