Torino, #11 luglio: blocchiamo Renzi, combattiamo l'Europa dell'austerity
Il
prossimo undici luglio i primi ministri dell'Unione Europea si
incontreranno a Torino in un vertice in cui si parlerà di “occupazione
giovanile”. Ma forse è di disoccupazione giovanile che sarebbe più
lecito parlare. Se guardiamo ai dati europei la media dei senza lavoro
sotto i 25 anni si aggirà intorno al 24 % ma nel Sud del continente si
sfonda ampiamente il 40% e in Spagna e Grecia si va ben oltre il 50%.
Questi dati rappresentano una brutta vetrina per un'Unione Europea che
continua a chiedere sacrifici e austerità in nome di una ripresa che non
arriva.
La scelta della città di Torino come sede
dell'evento è da questo punto di vista sintomatica, presentata come
fulgido esempio di sorpassamento del modello della città-fabbrica in un oltre
di cui quel che si intravvede oggi è soprattutto l'indebitamento, la
riduzione progressiva di servizi e welfare e l'impoverimento di ampie
fasce di popolazione. Qui, dove non ha mai attecchito il modello
berlusconiano, vige e domina da 20 anni il cosiddetto “Sistema-Torino”:
un'intricatissima rete di rapporti economici, politici e personali tra
grandi banche, fondazioni, ex-dirigenti di Pci-Ds-Pd e Fiat. Un modello
che a quanto pare ha fatto scuola: la versione “di sinistra” del
capitalismo neoliberista.
Su questa ordinaria
gestione del paese si innesta oggi un'accelerazione dettata dalla crisi e
dalle misure europee imposte dalla Trojka col Fiscal Compact, il
pareggio di bilancio fatto entrare di forza nelle costituzioni
nazionali, la riduzione del rapporto fra debito pubblico e PIL. La
cancellazione della spesa pubblica per stare dentro questi parametri è
la sola risposta comune messa in campo da governi nazionali complici e
subalterni. Privatizzazione dei servizi, finanziarizzazione del welfare
ed espropriazione dei beni comuni ne sono i corollari necessari. Le reti
familiari/comunitarie, dove ci sono, restano le ultime ancore di
salvezza prima dell'inferno dell'indebitamento individuale. Per
un'Europa costruita sul primato della finanza, le richieste non hanno
mai fine. Per quanto denaro pubblico e risparmi vi si getti dentro, la
voragine non è mai colma.
Per i giovani il futuro
si mostra sotto una prospettiva ancora più radicale, senza collocazione o
prospettive che non siano quelle di un'infinita disponibilità ad
assecondare le esigenze del capitale. Non importa quanto hai studiato e
quali siano le tue aspettative, devi essere pronto e flessibile a ogni
richiesta. Il punto non è “tirare la cinghia per stare nei parametri” ma farci tirare la cinghia per abituarci a dare di più e chiedere di meno. Produttività, flessibilità, competitività, merito
sono le parole d'ordine di questo programma nemico di cui Renzi è il
nome italiano. Le prime misure varate dal suo governo – Piano Casa e
Jobs Act – sono espliciti momenti di una più generale guerra ai pobveri.
Sono anche risposte politiche a quanto posto sul piatto dai movimenti,
dalle vertenze sui luoghi di lavoro e nelle lotte territoriali.
Dobbiamo rovesciare questo programma, invertire l'ordine delle priorità. Ordinare
un'altra agenda politica, sostanziata dalle lotte, legittimata nei
territori, capace di gettare sabbia nei loro ingranaggi e porre sul
medio-termine la questione strategica del come, cosa, quanto e per chi
produrre. Lo sviluppo tecnologico (automazione, informatizzazione)
permetterebbe oggi una riduzione netta e generalizzata del lavoro
socialmente necessario, eppure ci troviamo ancora presi dentro le maglie
di un ricatto che ci chiede di lavorare di più e più intensamente per mantenere in vita un sistema diseguale e mortifero. Il problema è quindi di del chi e a nome di chi decide.
Voremmo
che la giornata dell'11 luglio metta all'ordine del giorno queste
questioni e che lo faccia all'altezza dei tempi che stiamo vicendo,
individuando pratiche efficaci e massificabili, in grado di indicare un
percorso anche per i tempi futuri. Per questo invitiamo i movimenti, le
lotte territoriali , i sindacati conflittuali e quanti e quante in
questi anni si sono battuto contro i piani del neoliberismo e della
trojka, a partecipare ad un'assemblea nazionale dei movimenti per discutere insieme e costruire collettivamente la giornata di lotta dell'11 luglio. La data che indichiamo è quella di sabato 31 maggio, h 14 a Palazzo Nuovo (Università di Torino).
#renzistaisereno #civediamolundici
#11L #nojobsact #notroika #nopianocasa
Movimenti sociali contro l'austerity e la precarietà - Torino
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