mercoledì 19 febbraio 2014

pc 19 febbraio - UNA FORTE DENUNCIA DELLO STATO DELLA SANITA' LOMBARDA

Riportiamo un volantino dello Slai cobas per il sindacato di classe dell'Istituto Tumori di Milano. C'è da aggiungere che dopo che questo volantino è circolato tra i lavoratori, e letto anche dai pazienti, i rappresentanti dello slai cobas sono stati convocati dalla direzione dell'Istituto subendo non troppo "velate" minacce. Una delle dirigenti ha affermato che "quello che c'è scritto è pesante ed è stato distribuito anche ai pazienti; questo danneggia l'immagine dell'Istituto".

Il testo del volantino:
ALTRO CHE ECCELLENZA, ALTRO CHE SERVIZIO E CURA: ALL’ISTITUTO TUMORI, COSI’ COME IN TUTTA LA SANITA’ LOMBARDA, LA FANNO DA PADRONI ILLEGALITA’- SCHIAVISMO, RICATTI E INTIMIDAZIONI, GUERRA TRA POVERI, SALUTE E SICUREZZA DEI LAVORATORI NEGATA!
E' diventata una situazione insostenibile, sia per i lavoratori che per i pazienti, a cui è ora di dare delle risposte di Lotta e Legali.
  1. Illegalità: taglio di posti letto accorpando più reparti e, come avviene al 3°F, incompatibili tra loro (oncologia medica con oncologia chirurgica), che hanno prodotto l’aumento vertiginoso dell’insorgere di infezioni ospedaliere, leggasi Klebsiella, il tutto camuffato da posti letto in prestito al Colon/Retto, mai sancito da una direttiva a norma di Legge dell’Amministrazione. Illegale il “nuovo” allestimento in Terapia Intensiva della sala di Emodinamica e Incanulamento CVC poiché non dispone di pareti e porta schermate di protezione all’irradiazione dei Raggi X. Illegalità del Part Time ai Fisioterapisti dopo il 2001, in violazione da quanto sancito nel CCNL 2002/05, come prassi per il taglio della spesa sanitaria, concertato tra Amministrazione ed RSU, a cui si aggiunge per il personale part time lo straordinario al sabato in aperta violazione delle norme contrattuali.
  2. Schiavismo: al di la delle normative che impongono all’Azienda il rispetto delle ore di riposo tra un turno e l’altro (11h e 24+11), in nome della carenza d’organico e facendo ricorso alla Libera Professione/Gettone/straordinario, i lavoratori sono chiamati a fare doppi turni e lavorare anche per 10 giorni consecutivi.
  3. Ricatti e Intimidazioni: utilizzando la parolina magica “prima viene il paziente” si impone al personale di svolgere mansioni improprie quali: pulizia dell’unità di Degenza per ricovero d’urgenza, quando proprio l’Amministrazione non si è mai prodigata per allestire un Reparto (con annessi il numero necessario di operatori) per queste emergenze, scaricando un sovraccarico di lavoro ai vari Reparti. In questo caso i Coordinatori minacciano sanzioni e ritorsioni.
  4. Guerra tra poveri: come praticato dalla Coordinatrice del 3°F, la stessa fa riunioni separate tra OSS e Infermieri con l’obiettivo, da un lato imporre dei piani di lavoro che non sono sostenibili e, dall’altro, mettendo OSS contro Infermieri (creare una sorta di caserma) al solo scopo di imporre le cose denunciate sopra.
  5. Salute e sicurezza: il non rispetto da parte dell’Amministrazione della messa in funzione della Centrale Diluizione (doveva entrare a regime il 1° gennaio 2010). Al 3°F l’accorpamento di più reparti e la carenza d’organico, si traducono in un bancone per i chemioterapici dove sono presenti dai 9 a 11 protocolli, In queste condizioni è fortemente aumentato il rischio di incidente, sia per gli operatori sia per i pazienti. Inoltre la degenza al 3°F di un alto numero di pazienti allettati (dai 5 agli 8) espone i lavoratori a ripetute sollecitazioni quotidiane della loro colonna vertebrale che nel tempo si tradurranno in patologie invalidanti.
  6. Non ultimo c’è il rischio per i lavoratori di sviluppare una sindrome di burn out, come conseguenza delle condizioni di lavoro sopra descritte, mentre contemporaneamente viene occultato, da questa Amministrazione. Per i lavoratori non ci sono protocolli di rilevamento del loro equilibrio psico-fisico, ne tantomeno sono previsti incontri con lo Psicologo e/ o Psichiatra.
  7. Nemmeno il diritto alla pausa mensa viene rispettata, (il benessere dei lavoratori, per poter svolgere meglio le proprie mansioni, per questi signori Dirigenti non conta nulla) sia perché il personale del pomeriggio non può usufruire della mensa, sia perché nei Reparti non vi è uno spazio decente dove consumare il pasto. I nostri bisogni sono considerati alla stregua di quelli degli animali, mentro Loro ci vanno in mensa e come se ci vanno.
In tanti Ospedali di Milano, dove le condizioni non sono diverse, dal S. Paolo al S. Carlo, dal S. Raffaele all’ASL, i lavoratori si sono e si stanno mobilitando per respingere al mittente questi progetti. L’unica differenza tra i lavoratori dell’Istituto e quelli degli altri Ospedali sta nel fatto che lì vi sono ancora RSU e sindacati che fanno una minima parte del loro mestiere, qui è solo lo Slai Cobas per il sindacato di classe che si batte per i nostri diritti.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe dell'Istituto Tumori di Milano farà tutti i passi necessari, per la tutela dei diritti di tutti, sindacali e legali, ma la differenza la dovranno fare i lavoratori che se vogliono affermare la loro dignità, o si organizzano col Cobas o continueranno a subire in silenzio e senza nessuna Rappresentanza.

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