Anche noi del MFPR eravamo a one billion rising Palermo, davanti il palazzo di
giustizia, con striscioni/pannello e volantini, a
denunciare che ballare non basta, occorrre la lotta diretta e sistematica della
maggioranza delle donne perchè tutta la vita deve cambiare, perchè questa società capitalista fa della doppia oppressione delle donne uno dei suoi cardini...
I nostri striscioni erano abbastanza espliciti su
quello che vogliamo:
"Contro violenza e femminicidi la lotta
rivoluzionaria delle donne per rovesciare questa società che li produce", "Indietro non torniamo il diritto d'aborto non si
tocca contro moderno medioevo, chiesa, stato, capitale", "Ballare? SI, ma dobbiamo lottare contro gli uomini, i governi gli stati
che odiano le donne". "Dallo sciopero delle donne all'8 marzo rosso e di
lotta"...
Di qui, la necessità della centralità della lotta delle donne in difesa del diritto d’aborto e dell’autodeterminazione, che deve essere portata avanti con forza e determinazione, in continuità con lo sciopero delle donne del 25 novembre scorso contemporaneamente alla lotta contro il femminicidio e gli attacchi, pratici ed ideologici all’insieme delle condizioni delle donne.
Il fatto che quest'anno sia fatto davanti il tribunale è perchè si vuole portare anche la denuncia della giustizia in
generale e nello specifico verso le donne che non c'è. La giustizia di questo stato borghese non potrà dare mai reali soluzioni e vera giustizia alle donne, vedi i tanti casi di violenza o femminicidi di cui gli autori uomini sono in diversi casi condannati con pene irrisorie o non condannatti affatto.
Ci vuole la rivoluzione e una nuova società per avere una vera giustizia popolare!
Ma nello stesso tempo nel percorso di lotta che
facciamo adesso e ora in questo sistema, in questo stato borghese, denunciamo
che gli stupratori e assassini di donne devono essere condannati con pene
severissime
per due motivi:
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