Il Comune,
nel pomeriggio, ha fatto sapere che avrebbe trovato una soluzione per gli
abitanti sgomberati dall’alloggio: « La famiglia della signora Hakima,
sfrattata questa mattina da un appartamento privato in via Inganni — così la
nota di Palazzo Marino — verrà ospitata da subito in albergo e, nei prossimi
giorni, troverà sistemazione in uno degli appartamenti del cosiddetto “polmone
abitativo”, che il Comune di Milano sta allestendo in queste ore proprio per
rispondere a simili emergenze». Quanto allo sgombero, il Comune ha inoltre
precisato: «È utile ricordare che l’amministrazione non può impedire
l’esecuzione di uno sfratto da un appartamento privato e, per questo,
l’assessore alla Casa Daniela Benelli ha più volte chiesto una moratoria e/o
una graduazione degli sfratti per i casi di morosità incolpevole. Richiesta che
non ha ancora ricevuto risposta né dal Governo, né dal Prefetto di Milano».
MA GOVERNO E PREFETTO CI SONO E DA MESI, E SONO SEMPRE E SOLO SGOMBERI E CARICHE
MA LA REPRESSIONE NON FRENA LA LOTTA PER IL DIRITTO ALLA CASA MA LA ALIMENTA
Due sgomberi in corso a SanSiro: h.18 corteo da piazza
Selinunte
7 ORE DI RESISTENZA - STOP SFRATTI
PER DIFENDERE DUE FAMIGLIE SOTTO SGOMBERO
PER DIFENDERE DUE FAMIGLIE SOTTO SGOMBERO
GIU LE MANI DA SAN SIRO!
NON FARETE I VOSTRI AFFARI SULLE NOSTRE VITE!
NON FARETE I VOSTRI AFFARI SULLE NOSTRE VITE!
ORE 18 CORTEO IN PIAZZA SELINUNTE
Alla fine la
polizia se n'è andata da SanSiro. Dopo una mattinata intera di presidio di
decine di abitanti accorsi a difendere due famiglie sotto sgombero, la
situazione si è evoluta in maniera incredibile:
1) Per ore,
il funzionario del Comune si è rifiutato di incontrare i delegati del sindacato
As.I.A, e di dare informazioni in merito alle due famiglie.
2) La
polizia si è rifiutata di far vedere i documenti che giustificavano lo
sgombero, ha impedito ai rappresentanti As.I.A di salire a incontrare i nostri
assistiti.
3) Mentre i
rappresentanti As.I.A stavano trattando con la polizia per tentare di trovare
una soluzione, sono stati attaccati alle spalle dalla celere, che ha scatenato
una violenta carica dal bilancio di parecchi feriti, tra cui due donne. Una di
loro è in ospedale con una mano rotta e una contusione cerebrale.
Mentre da
entrambi i lati del blocco di case popolari, su via Tracia 3 e via Preneste 2,
decine di abitanti solidali si sono radunati in due picchetti antisfratto
determinati a non fare un passo indietro, la polizia non contenta di aver
militarizzato una parte del quartiere, ha intimidito e malmenato la famiglia
che resisteva dentro all'alloggio ormai da ore, buttandola infine fuori a
spintoni. In poco tempo i picchetti sono cresciuti, quasi duecento persone si
sono radunate in via Preneste e sono state attaccate alle spalle dalla polizia.
Quello che è successo oggi nel quartiere di SanSiro è segnale di una città che
si prepara a Expo2015, e deve accelerare il processo di gentrificazione, espellendo
i poveri dalla città vetrina che si appresta ad ospitare la grande fiera
mondiale: la dimostrazione che gli interessi economici di politici affaristi e
speculatori valgono più della vita delle persone che vivono questa città. Solo
a SanSiro ci sono quasi 500 case vuote tenute lustrate e riscaldate, ma a
nessuna delle due famiglie (una con tre bambini, di 2 mesi, 2 anni e 4 anni,
l'altra con due minori di 11 e 9 anni) è stata offerta una soluzione abitativa:
il Comune di Milano che tanto proclama attenzione ai bambini e alla famiglia,
che regala coperte ai senza tetto, che a parole continua a proclamare il
cambiamento, oggi ha messo in campo uno spettacolo osceno e infame, che ha
ottenuto parecchi feriti e due famiglie in mezzo alla strada. "Ridurremo
gli alloggi sfitti" disse la Benelli, e poi nei fatti però investe i soldi
pubblici per schierare almeno 5 camionette di polizia e carabinieri e inviarle
a togliere un tetto alla 3 famiglia in due giorni.
Chi ha
deciso questa operazione?
Chi si
prende la responsabilità dei feriti di oggi? Il sindaco Gentile ha la
responsabilità di una ragazza madre in ospedale con una contusione cerebrale.
Per quanto
ci riguarda, le chiacchiere stanno a zero, questa giunta arancione di vergogna
non ha alcuna intenzione di risolvere l'emergenza abitativa, ma l'obiettivo
preciso di liberarsi del problema, cacciare i poveri dai quartieri del centro,
lucidare per bene le sue vetrine e incassare lauti introiti grazie agli affari
di Expo, pronti a spartirsi la torta tra amici e amici degli amici. Da parte
nostra il messaggio è uno: San Siro è un quartiere ribelle e solidale,
meticcio, che risponde alla crisi grazie all'organizzazione dal basso e alla
solidarietà attiva, riappropriandosi dei bisogni e dei diritti che ci vengono
sottratti dall'alto a colpi di manganelli e tagli ai servizi, aumenti delle
tasse e dei mezzi pubblici, vendita del patrimonio pubblico. Aler, Comune e
polizia, giu le mani da SanSiro! Non farete i vostri affari sulle nostre vite!
Adelante
companeros! Hasta la victoria!
SANSIRO
QUARTIERE SOLIDALE E RIBELLE
OGGI ORE 18
CORTEO A SAN SIRO, PIAZZA SELINUNTE
GIOVEDI ORE
17 SOTTO ALLA REGIONE #StopSfratti #SollevazioneMeticcia #LegaLadrona
QUESTO
POMERIGGIO ALLE ORE 18:00 CORTEO CONTRO SFRATTI E SGOMBERI DA PIAZZA SELINUNTE
In due
giorni abbiamo assistito al tentativo di lasciare tre famiglie, con minori
molto piccoli a carico, in mezzo alla strada. Sia ieri che oggi la solidarietà
di decine di occupanti, sfrattati, attivisti è stata determinante per garantire
delle soluzioni: ieri Hakima ha ottenuto una permanenza in albergo finchè a
fine mese non le verrà consegnata la casa a cui ha diritto; oggi le due
famiglie stanno resistendo dentro alle loro case grazie alla presenza di un
centinaio di solidali in presidio ai cancelli del loro cortile. Le storie di
queste famiglie parlano della crisi che stiamo vivendo: Hakima è vittima della
MOROSITA' INCOLPEVOLE, ovvero l'incapacità di pagare regolarmente l'affitto a
seguito della perdita del lavoro e dell'impossibilità di trovare un nuovo
impiego. Le due famiglie di San Siro sono invece OCCUPANTI PER NECESSITA',
perchè non possono permettersi un affitto di mercato, mentre gli alloggi
popolari hanno liste d'attesa infinite, non tanto per la mancanza fisica degli
appartamenti, quanto per la destinazione che Aler ne fa: piani vendita per fare
cassa. Le storie di queste famiglie parlano anche dell'abominio della
burocrazia, del rimpallo di responsabilità tra Aler e Comune, dei giganteschi
buchi di bilancio di Aler che per anni ha costituito un ricco premio per la
gestione mafiosa dell'azienda. Se gli uffici di Comune e Aler lavorassero
decentemente, la situazione di ieri non si sarebbe venuta a verificare: perchè
Hakima dovrebbe vivere da fine dicembre 2013 in una casa popolare! Se Aler non
fosse un carrozzone mafioso che Formigoni ha dato in pasto per anni alla
famiglia LaRussa, che ci ha mangiato, e tanto... forse adesso non saremmo nella
condizione di avere migliaia di case che erano pubbliche ma che sono state
vendute, migliaia di case in vendita, e oltre 23 mila famiglie in lista
d'attesa. Ma perchè noi dovremmo pagare sulla nostra pelle le loro incapacità e
le loro ruberie?? non stiamo già pagando abbastanza il prezzo della crisi? Noi
non siamo più disposti a soffrire per le miserabili azioni di una classe
politica mafiosa e incompetente. Noi abbiamo scelto la solidarietà e
l'autorganizzazione, per questo stiamo resistendo davanti ai cancelli del
cortile di via Preneste 2, per questo staremo col fiato sul collo al Comune
finchè non consegnerà la casa che spetta ad Hakima, per questo stasera saremo
in corteo a SanSiro, dalle ore 18.00, perchè il diritto alla casa e all'abitare
non sono prescindibili per vivere dignitosamente e perchè se non saremo noi a
difenderlo nessuno ci garantirà questo diritto.
Cronistoria
della mattinata:
h. 15.30: le
centinaia di presenti si riuniscono in assemblea in via preneste e si convoca
l'appuntamento per oggi alle 18 in piazza selinunte per un corteo in risposta a
sgomberi, sfratti e la vergogna di comune, aler e forze dell'ordine, per
denunciare lo spreco di risorse impiegate per simili operazioni, per il diritto
a casa e reddito per tutti.
h. 15.10 :
Il quartiere è determinato a cacciare le camionette e i celerini. Diverse
centinaia di persone con in testa parecchie mamme con i passeggini e i loro
bambini incalzano le forze dell'ordine invitandole ad andarsene: Le camionette
fanno retromarcia e finalmente e ne vanno.
h. 15.00 :
Nonostante le cariche e la militarizzazione del quartiere, decine di persone e
famiglie scendono per strada, per difendere il diritto all'abitare: il presidio
si ingrossa e i reparti di polizia e carabinieri sono costretti a lasciare
cortile e ingresso tornando sulle camionette.
h. 14:05 :
Caricato il picchetto di via Preneste, senza alcun pretesto nè preavviso
proprio mentre si cercava di aprire un canale di trattativa sindacale.
Manganellate pesantemente sia le persone in piedi sia quelle sedute per terra
con le gambe incrociate, due donne di mezza età sono state trasportate via in
ambulanza: una è svenuta sul posto per un colpo di manganello ricevuto alle
spalle sulla nuca e un'altra ha riportato fratture ad una mano e contusioni
celebrali pesanti. Parecchi altri contusi tra i solidali; palese l'intento di
alzare la tensione. Vengono fatti uscire i camion dell'Aler con i mobili delle
famiglie.
h. 13:35 :
La polizia in assetto antisommossa si avvicina al presidio, ora sdoppiato su
due fronti. Le persone sono sedute, mentre all'interno di uno dei due alloggi
la polizia malmena la famiglia: in questo momento viene impedito a giornalisti
e rappresentanti sindacali sia di entrare nel cortile sia di verificare le
condizioni della famiglia.
h. 13:05 : i
camion dell'aler carichi dei mobili portati fuori di casa tentano di eludere il
blocco dei solidali da un'uscita secondaria del cortile, ovviamente insieme a
loro si muovono camionette e reparti già schierati in antisommossa ... il
picchetto li precede! Il picchetto si divide quindi sui due cancelli (via
Preneste e via Tracia).
h. 12.25 :
Arrivano tavoli e panche per pranzare tutti insieme mantenendo il presidio! Gli
abitanti della zona cucinano per chi è in strada.
h. 10.30 :
Al momento la situazione è completamente in stallo: mezzi di Aler e truppe
della polizia sono dentro al cortile e mentre all'esterno c'è il presidio, una
situazione di stallo perchè al momento nè Comune nè sbirri si stanno prendendo
la responsabilità di rimuovere il presidio per far passare i mezzi... A sarà
dura!!!
h. 9:15 :
Nonostante le operazioni fossero già a buon punto, un centinaio di solidali ha
raggiunto i cancelli del cortile.
h. 9:00 :
Squilla il telefono del Comitato per avvertire che Aler e polizia sono già al
lavoro nel cortile di via Preneste 2 per staccare i contatori e procedere con
lo sgombero di due famiglie occupanti per necessità (una famiglia con tre
minori di 4 e 2 anni e 2 mesi, l'altra con due minori di 2 anni e 2 mesi).
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