lunedì 17 febbraio 2014

pc 17 febbraio - IL 17 FEBBRAIO 1977: LAMA CACCIATO DALLA SAPIENZA

(da Infoaut) - E' il 17 febbraio 1977, il giorno scelto da Pci e sindacato per dare una sferzata che lasci il segno a quel movimento di estremisti che ha occupato la Sapienza di Roma.

Hanno deciso che il segretario della CGIL, Luciano Lama, andrà a parlare in università. Dalle 6 del mattino tra servizi d'ordine di fgci, Pci e vari funzionari sono quasi in duemila; tutti in permesso sindacale per andare a difendere il loro segretario. Bloccano le entrate per non far passare nessuno, e cominciano a cancellare le scritte dai muri. Lama, protetto dai poliziotti di partito, inizia a parlare da un furgone, amplificato da un impianto a 20.000 watt. Assordante, e che non permette replica.

Perché questa scelta? Perché gridare in università che il movimento è composto di fascisti, e sbandierare il vessillo "della politica dei sacrifici" nella casa del "tutto e subito"? Diverse sono le interpretazioni.

Chi del Pci ricorda quell'evento ( si narra che lo stesso Berliguer fu fortemente critico sull'iniziativa di Lama), parla di una leggerezza politica, di un errore di analisi, di non aver compreso che in università non c'erano piccoli gruppi autonomi, ma un movimento che già allora avrebbe salvato ben poco dell'esperienza pcista.
Ma forse è più saggio pensare che all'interno della dirigenza, soprattutto romana, si volesse cauterizzare quella ferita che il movimento aveva aperto nella base sociale del partito, sospingendo "quelli del '77" su posizioni radicali che ne limitassero il contagio.

Ben prima di quel giorno si era cercato ghettizzare, isolare e rinchiudere il movimento in università; poi di presentare il Pci come il solo portatore reale dell'interesse di classe, e quindi l'unico legittimato a rappresentarla; dopo la cacciata di Lama si decide che nel movimento ci sono i buoni e gli autonomi.

La mattina del 17 febbraio, studenti e lavoratori dei collettivi fronteggiano il servizio d'ordine di Lama. L'aria è tesa, scandita dal coro "sa-cri-fi-ci!" degli indiani metropolitani, che hanno issato un fantoccio del segretario della CGIL con scritto "nessuno lama". E poi succede, anche se nessuno nell'assemblea del giorno prima se lo sarebbe potuto aspettare.

"Ci fu uno sciocco servitore del servizio d'ordine del Pci [...] che brandiva un estintore enorme e stupidamente cominciò a scaricarlo sugli studenti... Quello fu il segnale per mandarli affanculo
definitivamente." (Vincenzo Miliucci in un'intervista a Cesare Del Bello).

Succede che Lama è costretto a correre giù dal furgone e darsela a gambe, incalzato dall'attacco dei compagni. C'è chi se lo ricorda sconvolto e sudato, preoccupato di venire catturato dagli autonomi.

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