PROSEGUE LA MOBILITAZIONE DEGLI OLTRE
160 LAVORATORI DEI MAGAZZINI LD-LOMBARDINI (ORA DI PROPRIETÀ DEL
GRUPPO LILLO) INIZIATA IL 22 GENNAIO CON IL BLOCCO DI 3 GIORNI DEL
MAGAZZINO DI VIGNATE.
GIOVEDI’ 20 FEBBRAIO DALLE H9 I
LAVORATORI SI RITROVERANNO IN PRESIDIO PRESSO IL MAGAZZINO LD DI
TREZZO D’ADDA FINO AD OTTENERE GARANZIE OCCUPAZIONALI PER TUTTI.
Questi lavoratori operano da anni come facchini per cooperative di logistica e oggi si ritrovano senza nessuna garanzia occupazionale a fronte dell’apertura di un nuovo magazzino a Trezzo nel quale sono state convogliate le attività che prima si svolgevano a Vignate e a Capriate.
Non si tratta di un caso di crisi o mancanza di lavoro, la MD Lillo, con l'acquisizione del marchio Ld-Lombardini, è diventata la leader nazionale degli hard-discount e quello che si sta tentando a Vignate e Capriate è solo il tentativo di “fare pulizia” tra i lavoratori eliminando quelli scomodi, sindacalizzati, con contratti a tempo indeterminato che, negli anni, hanno ottenuto maggiori diritti e salario, con anzianità che arrivano a 10-18 anni nello stesso magazzino, per sostituirli con altri lavoratori precari, più ricattabili e flessibili.
La classica guerra tra poveri che sempre più spesso viene utilizzata nel mondo delle logistiche per mantenere alti i profitti peggiorando le condizioni dei lavoratori.
Nell'incontro di giovedì 13 alla
Prefettura di Milano era presente la società BeM del sig. Massimo
Berselli che ha acquisito l'appalto dalla LDD-Lillo e che a sua volta
ha subappaltato a 2 cooperative, preesistenti da 2 anni, la Santa
Chiara e la MB, che stanno operando nel magazzino di Trezzo dal 27
gennaio con circa 130 lavoratori di cui una parte provenienti dal Sud
e che, quindi, per il momento non necessita di ulteriori
assunzioni.
Preso atto della situazione il Prefetto ha proposto che la LDD e la BEM si facciano carico di redigere un programma per l'assorbimento dei lavoratori, con tempi, modi e numeri da inviare alle ooss entro il prossimo giovedì, tenendo conto del piano industriale di espansione e quindi della necessità di ulteriori lavoratori per raggiungere gli obbiettivi aziendali.
Preso atto della situazione il Prefetto ha proposto che la LDD e la BEM si facciano carico di redigere un programma per l'assorbimento dei lavoratori, con tempi, modi e numeri da inviare alle ooss entro il prossimo giovedì, tenendo conto del piano industriale di espansione e quindi della necessità di ulteriori lavoratori per raggiungere gli obbiettivi aziendali.
Questo modo di operare non l'accettiamo
affatto in quanto, sulla proposta del prefetto non ci sono garanzie
di inserimento immediato dei lavoratori e quindi c'è il rischio che
questi entrino a far parte di un bacino a perdere. Inoltre, non ci si
spiega per quale motivo si possano ignorare delle norme contrattuali,
come l'art. 42, che impone alle aziende che intendono appaltare
lavori di movimentazione e logistica che la cooperativa subentrante
applichi tale ccnl e quindi dia il diritto di precedenza ai
lavoratori che già operavano nell'appalto.
Per questo i lavoratori non vogliono
rimanere inermi nell’attesa che si decida del loro destino, e DA
GIOVEDI' 20 RIPRENDONO LA LOTTA.
L’unica soluzione che accettiamo è
il reintegro di tutti i lavoratori!
Da Slai cobas per il sindacato di classe (Dalmine Bergamo)
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