I
dati del Rapporto annuale Istat evidenziano una diminuzione generale
degli omicidi nell'ultimo ventennio. Tuttavia, dividendo i dati per
genere si nota che la riduzione riguarda solo i casi in cui le
vittime sono uomini, mentre quelli relativi alle donne restano
sostanzialmente invariati. Case e centri delle donne dicono che i
dati sono sempre in difetto perchè c'è la paura di denunciare.
Nel
2011 sono state 137 le donne uccise in Italia, dieci in più
dell'anno precedente, e nel 2012 fino ad oggi già più di 120. Nella
maggior parte dei casi si tratta di mariti, compagni o ex-partner.
Ben
un milione e 400mila (il 6,6%del totale) ha subito uno stupro prima
dei 16 anni. La grandissima maggioranza (oltre il 90%) non è mai
stata denunciata.
Sono
6.743.000 le donne vittime di violenza fisica o sessuale (il 31,9%),
5 milioni di violenze sessuali (23,7%), 3.961.000 di violenze fisiche
(18,8%)
Un
milione e centomila hanno subìto "stalking".
Tra
tutte le violenze fisiche rilevate è frequente l'essere spinta,
strattonata, aver avuto i capelli tirati (56,7%), l'essere minacciata
di essere colpita (85,2%), schiaffeggiata, presa a pugni, a calci o a
morsi (36,1%).
Tra
la violenza sessuale, la più diffusa è la molestia fisica, ossia
essere stata toccata sessualmente contro la propria volontà (79,5%),
l'aver avuto rapporti sessuali non desiderati accettati per paura
(19%), il tentato stupro (14%), lo stupro (9,6%) e i rapporti
sessuali degradanti ed umilianti (6,1%).
La
violenza psicologica è stata subita da 7.134.000 donne, il 43,2% con
partner attuale. Di queste, 3.477.000 l'hanno subita spesso o sempre
(21,1%).
Questo
tipo di violenza si esprime con l'isolamento o il tentativo
isolamento (46,7%), il controllo (40,7%), la violenza economica
(30,7%), la svalorizzazione (23,8%), le intimidazioni (7,8%).
Il
fenomeno riguarda tutte le classi sociali: impiegati, professionisti,
ricchi e poveri. L'ignoranza non c'entra, così come i fattori
economici.
Una situazione che, anzi, si riscontra più frequentemente
nelle famiglie in cui la donna è emancipata o cerca di emanciparsi.
di
SARA FICOCELLI (La Repubblica)
DALL'APPELLO "Non si può continuare
a far finta di niente, non si può continuare a non fare niente" per una mobilitazione nazionale delle donne il 6 luglio.
"...Nessun governo,
tantomeno questo, può “difendere le donne con la sua task force”
come afferma Alfano, il delfino di Berlusconi, calpestatore della
dignità delle donne, stupratore di minorenni e incitatore alla
prostituzione.
Nessun appello al
governo, come pure quello di “ferite a morte”, per la
convocazione degli Stati generali contro la violenza sulle donne, può
fare arretrare la guerra alle donne, senza la guerra delle donne.
Ci vuole una
mobilitazione nazionale delle donne, una risposta doverosa,
urgente e ineludibile. Una risposta autonoma del movimento delle
donne, fuori e contro l'azione che il nuovo governo dice di voler
fare..."
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