venerdì 20 gennaio 2023

pc 20 gennaio - il governo Meloni/Nordio scatenato in parlamento per nuove leggi a difesa dell'intreccio affaristico corruttivo padroni/finanza- politica/istituzione

Attacchi frontali e minacce di repressione e censura contro magistrati/stampa... Ben oltre i tempi del governo Berlusconi e ben dentro la rinascita dei piani massonici/golpisti della P2

Sosteniamo tutte le forme di opposizione a questo ministro e a questo governo.,. ma naturalmente pensiamo che solo la mobilitazione proletaria e popolare può resistere combattere e vincere contro questo governo, questi ministri, queste leggi di stampo reazionario e fascista

Il procuratore di Trapani: “Italia trattata come la Danimarca e i magistrati come un’associazione a delinquere”

Una petizione 

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato ripetutamente il falso davanti al Parlamento sulle intercettazioni nelle indagini di mafia e di corruzione. Ha calunniato i magistrati e le forze dell’ordine sostenendo che usano manipolarne e strumentalizzarne politicamente le trascrizioni. Non

contento, ha apertamente polemizzato alla Camera con la Procura di Palermo, “rea” di aver catturato Matteo Messina Denaro e spiegato di averlo fatto proprio grazie alle intercettazioni. Infine ha addirittura invitato i parlamentari a non rendersi “supini dei pm” che “vedono la mafia dappertutto”. Le sue dichiarazioni, contraddizioni, giravolte e bugie, per non parlare delle controriforme giudiziarie e (in)costituzionali in parte minacciata e in parte già avviate, fanno di Nordio un personaggio imbarazzate per una parte della sua stessa maggioranza e soprattutto per ogni cittadino onesto: un soggetto che non può restare un minuto di più al vertice del ministero della Giustizia. Ci appelliamo ai presidenti della Repubblica e del Consiglio perché lo inducano immediatamente alle dimissioni e alle opposizioni, perché presentino nei suoi confronti una mozione di sfiducia individuale.

Il Fatto Quotidiano e i suoi lettori s’impegnano fin da ora a raccogliere le firme per un referendum abrogativo, nel caso in cui le controriforme minacciate e avviate da Nordio contro la Giustizia, contrarie alla Costituzione, alle convenzioni internazionali e alla giurisprudenza delle Corti europee, diventassero sciaguratamente leggi dello Stato italiano.

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