martedì 17 gennaio 2023

pc 17 gennaio - Imperialismo italiano: massiccia presenza militare italiana nel fianco Est della NATO in azione contro la Russia

Invio di truppe e aerei, corsa agli armamenti, finanziamenti e armi al governo criminale e nazista, fantoccio della NATO, Zelensky: l'imperialismo italiano è in prima fila nell'innesco dell'incendio bellico in Est Europa. Tutti i governi ne hanno rappresentato gli interessi per arrivare ad uno scontro interimperialista su scala mondiale. Oggi il governo Meloni, in continuità con le politiche nazionaliste precedenti, continua a scaricare le scelte di guerra sui lavoratori e masse per una competizione, per la spartizione del mondo e per la rapina delle risorse energetiche che producono morti, distruzioni e povertà in aumento, mentre gli sciacalli del profitto già si sfregano le mani pensando agli affari della ricostruzione in Ucraina. E' contro il nostro governo la battaglia da fare per fermare questa guerra.

IL NONO REGGIMENTO ALPINI IN PARTENZA PER IL TEATRO OPERATIVO KOSOVARO

(di Stato Maggiore Esercito)17/01/23 

Gli Alpini abruzzesi del 9° reggimento, di stanza all’Aquila, partono per il Kosovo, dove assumeranno, tra dieci giorni circa, la guida del regional command West, avvicendando il Piemonte Cavalleria,

nell’ambito dell’operazione “Joint Enterprise”, la più consistente operazione NATO attualmente in essere.

Dei carabinieri Tuscania in Bulgaria abbiamo riportato la notizia in un articolo precedente, ma non basta:

Nell’agosto 2022 l’Italia – insieme ai reparti dell’esercito ungherese, croato e statunitense- è entrata a far parte del nuovo battaglione da guerra attivato dalla NATO in Ungheria per “rafforzare le attività di vigilanza” anti-Russia nel fianco sud-orientale. Stato Maggiore Esercito:  “Con l’adesione all’iniziativa, dopo il previsto iter autorizzativo parlamentare, l’Italia si conferma tra i principali Paesi contributori, in termini di uomini, mezzi e risorse, al rafforzamento della postura di deterrenza e difesa della NATO sul fianco est”.

Bulgaria: dal marzo dello scorso anno ha preso il via l’operazione Enhanced Vigilance Activity (eVA) – Bulgaria, a cui la NATO ha assegnato oltre 1.100 militari delle forze terrestri di Bulgaria, Albania, Grecia, Italia, Repubblica della Macedonia del Nord, Montenegro e Stati Uniti. Il quartier generale si è insediato nell’area addestrativa di Novo Selo, nella regione di Vidin, prossima al confine con Romania e Serbia.

Cacciabombardieri sul Baltico e nel Mar Nero: l’Italia è l’unica nazione dell’Alleanza Atlantica che ha partecipato a tutte le operazioni di Air Policing realizzate fino ad oggi.

Dalla fine di luglio a fine novembre i cacciabombardieri sono stati rischierati con la task force “White Eagle” presso l’aeroporto “Krolewo” di Malbork, Polonia nord-orientale (a meno di un centinaio di Km dal confine con l’enclave russa di Kaliningrad), già sede dell’Air Policing NATO nel 2014 e nel 2015 dopo l’escalation bellica in Donbass e l’occupazione russa della Crimea. In poco meno di quattro mesi di attività i velivoli italiani hanno effettuato dalla base polacca oltre 500 ore di volo, nonché 23 Alpha Scramble  “per la presenza di velivoli russi che operavano senza autorizzazioni nella zona di competenza degli assetti aerei italiani”.

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