Una politica di sfruttamento e guerra contro i lavoratori da contrastare con la lotta, la denuncia, la mobilitazione dei lavoratori perchè i proletari non hanno nazione e ogni popolo deve combattere contro il governo imperialista del proprio paese:
“...il nostro atteggiamento di fronte alla guerra è fondamentalmente diverso da quello dei pacifisti borghesi (fautori e predicatori di una astratta propaganda della pace) in quanto comprendiamo l’inevitabile legame delle guerre con la lotta delle classi all’interno di ogni paese. Comprendiamo l’impossibilità di distruggere le guerre senza distruggere le classi ed edificare il socialismo, come pure in quanto riconosciamo pienamente la legittimità, il carattere progressivo e la necessità delle guerre civili, cioè delle guerre della classe oppressa contro quella che opprime, degli schiavi contro i padroni di schiavi, dei servi della gleba contro i proprietari fondiari, degli operai salariati contro la borghesia.” Lenin.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi sono andati in visita a Kiev per incontrare le autorità ucraine e prenotarsi un posto per la ricostruzione del paese al termine della guerra
e intanto in questi giorni arrivano alla base di Ghedi le bombe atomiche americane con un potenziale 85 volte quelle sganciate su Hiroshima, che rendono di fatto un bersaglio certo la base bresciana in caso di ingaggio di armi non convenzionali con la Russia.
Dalla stampa:
Nella delegazione a Kiev anche Francesco Talò ora consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, ex ambasciatore permanente della delegazione italiana alla NATO con posizioni ben chiare dell’Alleanza: “c’è, e deve esserci, complementarietà tra Nato e Unione europea, perché ci sono sfide di grande portata che devono essere affrontate insieme”.
Lo stesso che la scorsa settimana ha ricevuto una chiamata da Jake Sullivan, il consigliere della Sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Da Washington, Sullivan ha provato a fare pressioni sul governo italiano per inviare in Ucraina nuovi armamenti e nello specifico i sistemi di difesa aerea Samp-t tanto richiesti da Zelensky.
Il tema è anche al centro della visita di Talò che ne parlerà con la controparte ucraina, dato che il Senato ha approvato a larga maggioranza il nuovo decreto che autorizza l’invio di armi ed equipaggiamenti verso Kiev per il 2023.
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