venerdì 16 ottobre 2020

pc 16 ottobre - IL GOVERNO DA' IL VIA LIBERA AI LICENZIAMENTI - UNIRSI PER DARE UNA RISPOSTA DI MASSA , a partire dalla giornata nazionale di lotta del 24 ottobre

E' spudorato! Il governo non cerca neanche di mascherare di essere un "comitato d'affari" del capitale 
Questo si è già visto nei provvedimenti sulla nuova grave emergenza pandemia in cui gli unici,interventi sono di controllo, spesso assurdi e vessatori verso i singoli e probabilmente inutili a fermare l'estendersi dei contagi, mentre riserva continue assicurazioni verso i grandi e medi padroni che non farà un nuovo lockdown verso le aziende. 
Ora il governo rassicura ulteriormente il padronato: verrà eliminato dal 1° gennaio il blocco dei licenziamenti. Le aziende potranno liberamente licenziare. Si dice che più di un milione di posti di lavoro sono a rischio, ma saranno molti di più. 

Certo, avevamo già denunciato che questo blocco dei licenziamenti era solo una foglia di fico; in realtà tante aziende anche in pieno lockdown hanno eccome licenziato, e anche alla ripresa dell'attività tantissimi lavoratori non sono più potuti tornare al loro posto di lavoro. Ma ora con il via libera ai licenziamenti sarà una marea i lavoratori lasciati in mezzo ad una strada e senza neanche ammortizzatori sociali.
 
Il Min. Patuanelli ha dichiarato: «Blocco licenziamenti? Proroga impensabile». Aggiungendo: «La sfida è quella riuscire a investire i soldi e non spenderli», ci sono «due grandi temi»: il primo è quello dell'innovazione e digitalizzazione del paese, il secondo è quello delle transizioni energetiche.
Cioè, meglio dare soldi alle aziende, che sprecarli per sostenere i lavoratori.

L'unica proroga dello stop dei licenziamenti - si dice - sarà per quelle aziende che utilizzeranno la cassa Covid o l'esonero contributivo previsto come alternativa alla Cig. E allo stesso tempo il governo prevede di inserire in manovra una nuova tranche di 18 settimane di cig covid. precisando, però, che la cassa non sarà per tutti ma destinata ai settori più in difficoltà, come turismo, ristorazione.
Ma anche qui non ci sarà affatto di che consolarsi. Migliaia e migliaia di lavoratori, lavoratrici hanno sperimentato amaramente in questi mesi la "presa in giro" degli ammortizzatori sociali. Ancora la maggiorparte sta aspettando da maggio la cig o la fis; nelle fabbriche, nelle grandi fabbriche la cig-covid copre solo il 58% del salario, negli altri posti di lavoro vuol dire prendere solo poche centinaia di euro, mentre nessun costo ricade sulle aziende, neanche quello di anticipare la cassintegrazione agli operai.  
Ed è osceno sentire chiamare "misure di sostegno all'occupazione", nuovi provvedimenti che sono solo di "sostegno ai profitti" padronali! 
Un pacchetto di ben 40 miliardi (24 in deficit) prevede la decontribuzione del 30% per assunzioni e lavoratori del Sud (4,8 miliardi), il taglio del cuneo fiscale (in pratica la proroga del bonus 100 euro per il 2021 per 4,8 miliardi), una decontribuzione speciale per le lavoratrici che diventano madri, e per i giovani sotto i 35 anni che verranno assunti. 
E a proposito dei giovani, sembra di assistere ad una tragica farsa a sentire le dichiarazioni della Min. Catalfo: "In un mercato del lavoro in rapida trasformazione a causa del virus, va stimolato il ricambio occupazionale" facilitando "l'ingresso dei giovani" e agevolando "l'uscita dei lavoratori più anziani. In questa ottica, la mia intenzione è di proporre" per la manovra "uno sgravio contributivo per l'assunzione dei giovani, introdurre un meccanismo di staffetta generazionale e prorogare Opzione Donna".
Cioè: via i lavoratori già occupati (e non sarà che lo sblocco dei licenziamenti è una strada utile per questo?), che le aziende prendano carne fresca: costano poco e hanno pure incentivi dal governo.

Mentre per la "Opzione Donna" per ora stendiamo un velo pietoso...

Ora tutto questo avviene, mentre per le medie e grandi aziende, non è che poi vada così male. Il presidente di Assolombarda in un'intervista su La stampa di ieri, ha dichiarato: "In alcuni settori c'è una ripresa incoraggiante... ci sono settori, come la manifattura che successivamente (a marzo e aprile) risaliti. In alcuni casi i miei colleghi prevedono addirittura di chiudere il 2020 con risultati migliori del 2019...".  

Che dicono i sindacati? Riportiamo per tutti una dichiarazione della Uilm, Rocco Palombella che arriva a dire: "Siamo disposti a sacrificare, nuovamente, gli aumenti salariali a una condizione: nessun licenziamento nei prossimi tre anni". Bonomi ringrazia...

TUTTO QUESTO NON DEVE PASSARE INDOLORE PER PADRONI, GOVERNO.
Dal fronte dei lavoratori, operai delle grandi fabbriche, come i lavoratori precari, deve venire una risposta forte di lotta a partire dalla GIORNATA Nazionale di lotta del 24 ottobre indetta dall'assemblea nazionale dei lavoratori combattivi di bologna 27settembre:
- I licenziamenti non devono passare
- riduzione dell'orario di lavoro a parità salariale lì dove vi è la cig-covid e minaccia di esuberi
- così per le donne, che sono state e sono le prime a perdere il lavoro, occorre una legge straordinaria che preveda una massiccia assunzione nei settori della sanità, delle scuole, dei servizi 
- la cassintegrazione deve essere anticipata dai padroni, soprattutto nelle medie e grandi aziende,
e deve coprire il 100% del salario;
gli stessi miliardi che il governo sta regalando ai padroni, come i miliardi spesi per una cassintegrazione da miseria e che neanche arriva, devono servire per una legge che riduca l'orario di lavoro e per integrare l'indennità di cig.

Slai cobas per il sindacato di classe coordinamento nazionale
16 ottobre 2020

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