sabato 17 ottobre 2020

pc 17 ottobre - Giulio Regeni e Patrick Zaki: chi erano costoro? Un intervento

E’ questa la domanda che ci sorge spontanea aprendo l’edizione di giovedì quindici ottobre del quotidiano telematico La Gazzetta della Spezia.


Proprio lì si trova un articolo redazionale con il quale si informa che 
«Alla Spezia da martedì sera ci sono oltre 100 marittimi egiziani, futuri equipaggi delle due fregate vendute dall’Italia allo stato arabo presieduto da Abdel Fatah Al Sisi, deciso a confermare il ruolo di potenza regionale in Medio Oriente e diventato cliente fidelity delle armiere di Italia, Germania e Francia, dalla quale ha comprato nel 2015 la prima nave militare del programma Fremm (fregate militari multi missioni)».

I due giovani italiani a cui accenniamo nell’incipit di questo nostro scritto sono accomunati dallo stesso destino: sono finiti nelle mani del governo della Repubblica Araba d’Egitto: uno purtroppo è stato torturato e ucciso, l’altro non viene rilasciato dalle autorità per poter fare ritorno nel nostro Paese e rischia la stessa fine di Giulio..

All’epoca della morte di Giulio si levarono da più parti insistenti richieste, rivolte al Governo allora in carica – quello presieduto da Matteo Renzi – di interruzione delle relazioni con quello presieduto dal generale Abd al-Fattāḥ Saʿīd Ḥusayn Khalīl al-Sīsī fino all’accertamento della verità in merito a questo assassinio presumibilmente compiuto da uomini legati agli apparati del controspionaggio egiziano.
Come reazione i governanti nostrani hanno bellamente ignorato tale domanda, continuando ad intrattenere rapporti cordiali con il golpista militare in questione, seguitando a fornirgli l’armamento che costui puntualmente continua, anche con una certa faccia di tolla, a richiedere; l’unica cosa che appare cambiata è la comunicazione: adesso la stampa borghese definisce quelli che devono essere soldati, visto che le due fregate sono navi militari, semplici “marittimi”, come se si trattasse di personale civile.

Bosio (Al), 17 ottobre 2020 
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova     

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