martedì 13 ottobre 2020

pc 13 ottobre - L'UE copre le mire aggressive della Turchia nel Mediterraneo

Le sanzioni dell'UE a guida tedesca sono mirate agli stati che considera suoi nemici, evidentemente la Turchia non lo è visto che Ankara ha annunciato l'invio di una nave da ricerca nelle acque contese del Mediterraneo orientale al centro di una disputa con Grecia e Cipro e minaccia di invadere le acque territoriali di Kastelorizo senza che Europa, Italia compresa, matta in campo azioni punitive. E nemica dell'Europa la Turchia non potrà mai esserla per il suo ruolo di gendarme antimmigrati e, per l'Italia, la protezione degli interessi dell'ENI nell'area.

Inoltre le mani turche sulle condotte del gas puntano sulla Repubblica di Cipro del Nord (riconosciuta solo dalla Turchia), dove, se dovesse vincere il nazionalista Tatar, appoggiato da Erdogan, al ballottaggio della settimana prossima, la Turchia potrebbe veder rafforzata la sua influenza nell’area


La Oruc Reis era stata richiamata a settembre, alla luce dei tentativi diplomatici di risolvere la querelle.

Ora la Marina militare turca ha fatto sapere che la nave tornerà nel Mediterraneo orientale per 10 giorni per condurre ricerche sismiche; ad accompagnarla ci saranno altre due navi, Ataman e Cengiz Han.

Le nuove tensioni nelle acque contese del Mediterraneo orientale sono scoppiate all'inizio di agosto quando la Turchia ha inviato una nave da esplorazione per cercare gas e petrolio a sud della piccola isola di Kastelorizo, zona rivendicata da Atene ma anche da Ankara.

La missione della Oruc Reis turca era stata avviata il 10 agosto e poi estesa nonostante le proteste di Grecia e Cipro e gli avvertimenti Ue, per poi rientrare in Turchia il mese scorso in quello che era stato letto come un segnale distensivo.

All'epoca il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva parlato di dare una chance alla diplomazia, ma funzionari turchi avevano sottolineato che si trattava di una pausa per lavori di manutenzione già pianificati e che sarebbe ritornata per continuare il lavoro.

A ottobre, sotto le pressioni dell'Ue e della Germania, che detiene la presidenza semestrale a rotazione, Ankara e Atene hanno concordato di riprendere i colloqui sulle attività esplorative che erano in stallo dal 2016, senza pero' fissare una data; inoltre i ministri degli Esteri dei due Paesi si sono visti a margine di un forum sulla sicurezza a Bratislava.

Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, è atteso mercoledì ad Ankara, alla luce delle minacce di sanzioni lanciate da Bruxelles nei confronti della Turchia. 

Il gas di Cipro, gli interessi di Erdogan 

Non è un mistero che Erdogan miri alle riserve di gas nel mare di Cipro. Oltre alle recenti pressioni per entrare nel Forum del gasdotto Eastmed (o, in alternativa, di far fallire la sua costruzione) attraverso le mosse in Libia, a partire dal 2014 il presidente turco sfida apertamente la Grecia e la Repubblica di Cipro inviando le proprie truppe esplorative a largo dell’Isola. A gennaio di quest’anno, Erdogan ha annunciato l’inizio delle perforazioni: l’obiettivo è quello di diventare uno degli attori principali nella partita del gas nel Mediterraneo orientale.

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