Alla Fca di Pomigliano, così come alla Fca di Melfi, i contagi tra gli operai aumentano ma tutto continua come se nulla fosse.
Mentre per i politici, si svuotano i palazzi e si sanifica al primo caso positivo e si fanno i tamponi a tutti prima di farli rientrare, nei capannoni Fca si continua a lavorare sempre e comunque.
Noi operai siamo considerati risorse umane sacrificabili. Per i padroni e i loro servi della politica e del sindacato valiamo meno delle scocche che produciamo.
Sicuri nei loro rifugi di lusso e si beccano il virus al massimo in qualche festa a luci rosse, noi
dobbiamo lavorare per 1300 euro al mese e rischiare la pelle, loro profitti.La giostra deve continuare. Ci riempiono la testa che “l’economia non si può fermare”. I sindacalisti si accordano con i padroni e come nel caso di Fca.
La realtà è che le classi che comandano hanno deciso che la nostra salute sarà sacrificata perché i padroni e i loro servi continuino a fare la bella vita. Con l’inverno alle porte arriverà il picco di contagi e noi operai pagheremo il prezzo. Autobus pieni, fermate piene, fabbriche piene, mense piene, qualcuno di noi veramente pensa che possa salvarsi indossando una semplice mascherina?… Siamo veramente decisi a fare la fine delle vacche che vanno al macello?
Con questi chiari di luna si fanno ancora assemblee sui piani industriali. E’ del Covid che si deve parlare. Di come organizzarci per difendere la nostra salute e quella dei nostri familiari.
Dobbiamo ribellarci a questa situazione e farlo adesso! Dobbiamo essere noi operai a imporre ai padroni che la nostra pelle viene prima dei loro profitti.
Nessuno alzerà una mano in nostra difesa. Dobbiamo essere noi a imporre la salvaguardia dei nostri interessi e della nostra vita. Nessuno di noi vale meno delle scocche che produciamo.
SI COBAS FCA POMIGLIANO
Nessun commento:
Posta un commento