Dal blog Potere al Popolo - Torino - 19.6.18
Dalla sua memoria difensiva |
STRALCI DELLA NOTIFICA DEL LICENZIAMENTO
Questo licenziamento è la cosa più grave e preoccupante.
Che ci siano sempre più denunce, processi e anche peggio, arresti, dopo una manifestazione, purtroppo sta rientrando in una "normalità", che tutti i compagni che lottano stanno sperimentando sulla propria pelle.
Ma questo provvedimento del licenziamento e soprattutto le motivazioni sono un segnale preoccupante, perchè ricordano molto i tempi del fascismo, in cui un lavoratore per il fatto che era antifascista e manifestava le sue idee, anche fuori dal lavoro, veniva cacciato dal suo posto di lavoro, e perchè sono un avvisaglia per tutti.
Chi, pensa di fare le "pulci" alle parole di Lavinia, quantomeno non ragiona - se passa questo licenziamento, prima o poi "tocca a te".
Le motivazioni del licenziamento sono di fatto una difesa delle forze del'ordine, della polizia - verso cui non è possibile neanche esprimere un giudizio; fermo restando che si fa un processo politico-ideologico alle idee, nascondendo i fatti: che nella manifestazione del 22 febbraio (e non solo!) la polizia era a difesa dei fascisti, e per questo caricò la manifestazione antifascista.
Secondo, il Miur si arroga il diritto di farsi interprete di un presunto "allarme" addirittura in tutta la comunità scolastica a livello nazionale. Quando? Dove?
Terzo, si afferma nei fatti che il "rapporto fiduciario" tra un dipendente e l'Amministrazione di appartenenza" si deve basare sull'essere succubi all'amministrazione, ai suoi valori, e affermando di fatto che tra questi valori c'è la difesa dei fascisti.
Quarto, si fa un legame tra i fatti del 22 febbraio e la funzione di educatrice di Flavia (legame che in uno Stato che almeno applicasse i principi della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista/antinazista, dovrebbe essere nota di merito), ma della sua funzione negativa come educatrice non si cita neanche un contenuto.
PER TUTTO QUESTO, BLOCCARE IL LICENZIAMENTO DI LAVINIA E' UNA BATTAGLIA DI TUTTE NOI
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