Trento. "Affitto solo a chi viene da Triveneto e Lombardia": La
denuncia di una studentessa universitaria: "non è giusto
minimizzare, bisogna chiamare le cose con il loro nome, pregiudizio e
discriminazione"
globalist
20 giugno 2018
"Scusa
tanto ma sto cercando ragazze del Triveneto e dalla Lombardia. Niente
di personale". E' la risposta razzista e discriminatoria che si
è sentita dare una studentessa di Giurisprudenza a Trento in cerca
di una stanza in affitto. Una storia iniziata rispondendo ad un
annuncio su facebook. La studentessa, nata a Pescara, aveva chiesto
la possibilità di occupare una delle quattro stanze che venivano
affittate all'interno di un appartamento. Alla richiesta di poter
visitare la casa il proprietario ha risposto chiedendo immediatamente
il suo luogo di origine e chiudendo bruscamente la conversazione una
volta avuta la risposta. "Sono interessata alla stanza singola.
E' possibile - aveva chiesto in un messaggio la studentessa - fissare
un appuntamento per visitare la casa?". "Assolutamente si'
- era stata la replica - ma prima gradirei capire di dove sei".
Alla risposta
"vengo da Pescara", il proprietario ha scritto: "scusa tanto ma sto cercando ragazze del Triveneto e dalla Lombardia. Niente di personale". E alla richiesta di una spiegazione la studentessa si è vista rispondere: "puramente una mia esigenza personale. Ripeto niente di personale. Scusa ma non ho tempo da perdere". Una discriminazione razzista inaccettabile che ha portato la studentessa ha raccontare la storia a l'Universitario, il giornale degli studenti iscritti all'Università di Trento.
"In passato - ha raccontato la ragazza - mi è
capitato solo una volta che mi chiedessero di dove fossi, sempre
quando ero in cerca di un appartamento. Dovevo ancora cominciare
l'Università e stavo cercando una sistemazione per settembre. In
quell'occasione un proprietario mi aveva chiesto da dove venissi.
Nonostante già allora avessi pensato che fosse una domanda strana e
per nulla pertinente con la questione dell'affitto, il proprietario
si è limitato a pormi la domanda, per poi fissare un appuntamento e
procedere normalmente". "Questa volta, invece, è stato
diverso - ha raccontato la studentessa - mi sono sentita rispondere
espressamente che tutti gli studenti che non provengono dal Triveneto
e dalla Lombardia non sono ben accetti in quella casa. Per ragioni
personali. Per quanto io mi sia sforzata di trovare una spiegazione
altra, attinente all'affitto, spese, questioni economiche, purtroppo
l'unica spiegazione personale che possa giustificare quello che è
successo è il razzismo"."vengo da Pescara", il proprietario ha scritto: "scusa tanto ma sto cercando ragazze del Triveneto e dalla Lombardia. Niente di personale". E alla richiesta di una spiegazione la studentessa si è vista rispondere: "puramente una mia esigenza personale. Ripeto niente di personale. Scusa ma non ho tempo da perdere". Una discriminazione razzista inaccettabile che ha portato la studentessa ha raccontare la storia a l'Universitario, il giornale degli studenti iscritti all'Università di Trento.
"Non è giusto minimizzare - ha sottolineato la studentessa - non è giusto sdrammatizzare, non è giusto chiudere gli occhi. Bisogna chiamare le cose con il loro nome, e le uniche parole che possano dirsi per questa situazione sono: pregiudizio e discriminazione. E nel 2018, in una città come Trento, quella che io ho scelto come sede dei miei studi e della mia formazione, vivere episodi come questo è davvero una sconfitta".
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