giovedì 21 giugno 2018

pc 21 giugno - ILVA - TUTTI SODDISFATTI DA DI MAIO - OCCORREREBBE UN PO' DI SERIETA'...

 E', si fa per dire, sorprendente. Da Emiliano, ai sindacati, agli ambientalisti, alla Confindustria di Taranto, nonostante posizioni differenti e spesso opposte, se ne sono tornati tutti soddisfatti, qualcuno addirittura entusiasta (Emiliano: ora sto meglio... piena collaborazione con il ministro che ha ascoltato con enorme interesse per tutta la mezz’ora; Cesareo Confindustria: “E’ stato un incontro di segno assolutamente positivo: ringraziamo il Ministro Di Maio per il tempo dedicatoci" - questa del tempo sembra una barzelletta...). Alle associazioni ambientaliste è bastata la "vicinanza alla sofferenza" espressa da Di Maio - Dal loro comunicato unitario: "Il Ministro ci ha manifestato la sua vicinanza per una sofferenza che non è dissimile da quella patita per la terra dei fuochi, sua territorio di origine. Ha detto inoltre che il nostro contributo sarà tenuto nella dovuta considerazione e che saremo parte del processo decisionale in corso, convenendo che “Taranto ha diritto di respirare”. 

Di Maio si è limitato ad ascoltare (d'altra parte in pochi minuti cos'altro ci poteva essere), ha detto ad ognuno la frase, banale, che si aspettavano ("I cittadini di Taranto hanno diritto a respirare" - addirittura!? o ai sindacati "salute, lavoro e ambiente non possano essere in contraddizione" - una
frase geniale che nessuno prima aveva detto...) - e ha rimandato tutti a decisione a venire.
In altri momenti si sarebbe parlato di: presa per i fondelli... Dove alla fine chi deciderà realmente sono governo e padroni (come prima), con il punto interrogativo dei sindacati confederali - se sottoscriveranno subito o si opporranno e lo faranno dopo con alcune assicurazioni.

Ma tant'è per molte delle realtà andate da Di Maio è bastata l'etichetta del M5S per accettare una situazione assurda in cui la tragedia rischia di trasformarsi in una farsa.

Intanto ArcelorMittal, con alcune innovazioni di parole, ribadisce i suoi tempi e i suoi piani...

Anche per Mittal "quello con Di Maio è stato un buon incontro". MA
- ha confermato di voler partire dal 1° luglio;
- ha confermato gli investimenti: 4,2 miliardi totale, di cui 1,1 miliardo per l'ambiente (lì dove ne servirebbero 8, come da conteggio fatto nell'inchiesta Todisco), 1,2 miliardi per lo sviluppo industriale (che vuol dire, non nuova tecnologia ma recupero della ritardata manutenzione e investimenti negli altoforni e impianti) e 1,8 miliardi per l'acquisizione;
- sull'impiego di tecnologie per ridurre l'impatto ambientale, nulla di concreto, solo un generico impegno della Mittal per gli anni futuri, per un centro di ricerca per un progetto di utilizzo del gas ai fini della decarbonizzazione della produzione;
- sull'occupazione, nessun cambiamento, ma solo speranza da parte del Mi.Se che AmInvestco "apra a un assorbimanto di tutti gli addetti Ilva al netto di quelli che saranno coivolti dal turn over, quelli che saranno interessati da incentivi all'esodo e quelli che saranno impegnati nelle bonifiche" - della serie: "se non è zuppa è pan bagnato": alla fine sono gli stessi numeri di esuberi che vuole la ArcelorMittal.

Quindi, stiamo come eravamo...

Nessun commento:

Posta un commento