domenica 17 giugno 2018

pc 17 giugno - Milano, senegalese ucciso con 12 colpi di pistola - Sappiamo chi è Stato

Senegalese ucciso in un agguato nel Milanese

Una vera e propria esecuzione a Corsico: Assane Diallo di 54 anni è stato freddato con 12 proiettili

monica serra
corsico
Ha i contorni di una esecuzione, ma potrebbe avere anche sfondo razzista, l’omicidio avvenuto ieri sera a Corsico, alle porte di Milano. Assane Diallo, senegalese di 54 anni, sposato e con una figlia di 11, è stato ucciso con dodici colpi di pistola: sei alla testa, quattro al petto e alcuni alle braccia. Molti sparati da distanza ravvicinata, quando la vittima era già a terra. L’uomo aveva piccoli precedenti, alcuni di oltre vent’anni fa per aver speso di denaro falso. Lavorava nel settore della security, anche come buttafuori in alcuni locali. I carabinieri di Corsico sono a caccia, ma la moglie della vittima ha raccontato agli inquirenti di una lite avvenuta la sera precedente con un uomo che aveva aggredito il marito insultandolo per il colore della pelle.  

La lite si sarebbe verificata vicino a un chiosco del quartiere popolare Tessera di Cesano Boscone dove viveva il 54enne. «Gli diceva sono il nipote di Mussolini, era pieno di tatuaggi. Lo ha seguito fino a casa e lo ha
aggredito. Quando è tornato aveva le ginocchia ferite. Noi volevamo scappare da questo paese razzista, ora lo hanno ammazzato», ha detto la donna arrivata sul luogo dell’omicidio insieme alla figlia undicenne. Gli investigatori però sono molto cauti sul movente razziale, e avrebbero già imboccato una pista precisa che porta dritta al mondo dello spaccio. 

La zona di Corsico, peraltro, è da sempre considerata un’area a forte presenza di clan della criminalità organizzata calabrese. Negli ultimi trent’anni sono stati moltissimi gli arresti di uomini legati alla ‘ndrangheta e in particolare alla cosca Barbaro-Papalia di Platì (Reggio Calabria). 

Assane Diallo è stato colpito alle 22,54 di sabato all’angolo tra via Curiel e via delle Querce, in un piccolo parco che si trova sul retro del bar «Erica», gestito da cinesi. Una zona dove non ci sono telecamere. I carabinieri non hanno trovato testimoni diretti del delitto, nonostante sulla zona si affaccino diversi stabili di case popolari. L’allarme è stato lanciato da un passante ma quando sono arrivati i soccorsi per l’uomo non c’era più niente da fare. Chi ha ucciso il 54enne, gli ha svuotato addosso l’intero caricatore di una pistola semiautomatica 9 per 21 millimetri. 

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