...di ambientalisti istituzionali a Taranto e sinistra inconsistente del parlamento... Il governo Renzi non ha nessuna incertezza ma attua con i suoi decreti il piano che porta a esuberi e nessuna sicurezza e salute - slai cobas per il sindacato di classe Ilva Taranto
ILVA: IL DRAMMA DI TARANTO, VITTIMA DELL'INCERTEZZA DEL GOVERNO
ILVA: IL DRAMMA DI TARANTO, VITTIMA DELL'INCERTEZZA DEL GOVERNO
di
Antonia
Battaglia
(Peacelink), Giuseppe
Civati
(Possibile), Monica
Frassoni
(Green Italia e Verdi Europei), Elly
Schlein (Possibile)
18
ottobre 2016
Quello che é accaduto a Taranto in
questi ultimi mesi è davvero tanto, troppo.
Solo poche settimane fa, Peacelink
ha presentato il dossier “Non toccate quelle polveri” portando alla luce il
fatto che polveri pericolose per la salute dei tarantini non vengono registrate
dalle centraline dell’ARPA, non idonee a rilevare le polveri specifiche che
inquinano Taranto ossia
quelle con PM superiore a PM 11 e inferiore a PM 0,7.
quelle con PM superiore a PM 11 e inferiore a PM 0,7.
Tonnellate di polveri industriali
pericolose sono quindi distribuite su persone e ambiente e restano
incontrollate.
E’ di poche settimane fa anche
l’aggiornamento dello Studio Sentieri, che ha messo in evidenza un’importante
relazione tra l’aumento di patologie nei giorni in cui l’inquinamento dall’area
industriale invade la città. Una situazione confermata dai dati sulla mortalità.
Mentre il 17 settembre moriva
l’ennesimo operaio, Giacomo Campo, nell’area AFO4 dello stabilimento.
E qualche giorno dopo i dati sui
tumori in aumento, soprattutto tra i bambini di età compresa tra 0-14 anni
residenti a Taranto, indicavano che ci sono eccessi importanti per le patologie
respiratorie: in particolare tra i bambini residenti al quartiere Tamburi si
osserva un eccesso di ricoveri pari al 24 per cento, una percentuale che sale al
26% tra i bambini residenti al quartiere Paolo VI. Lo studio è stato realizzato
nell'ambito delle attività del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia, in
collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario
Regionale del Lazio, della ASL di Taranto, di ARPA Puglia e di ARES
Puglia.
Giorni difficili per Taranto.
I diritti dei tarantini non
possono essere calpestati ad aeternitatem e non crediamo che nella Costituzione
Italiana sia sancito che il diritto al lavoro debba andare di pari passo con la
negazione del diritto alla salute e alla vita.
Su Taranto grava pesante
l’incertezza delle prossime mosse del Governo, che vorrebbe vendere l’ILVA ma
che non riesce a gestire le diverse criticità in atto.
Tutto sembra immobile, eppure si
muove. In una direzione che non é certamente quella che speravamo.
Perché avremmo voluto, a questo
punto, a fine 2016, poter contare su una scelta chiara a monte: l'ILVA va chiusa
perché nuoce gravemente alla salute e in più è in perdita continua, quindi
andiamo avanti sulla strada della riconversione e del cambio di
paradigma?
Oppure l'ILVA il Governo la vuole
tenere aperta e quindi la rimette a nuovo, chiude gli impianti a caldo, i parchi
minerali, impermeabilizza il suolo, e la rende compatibile con la
vita?
Fino ad ora non c'è stata nessuna
scelta.
Siamo andati avanti per inerzia,
il Governo bloccato in uno stallo ormai endemico che non rende possibile
null'altro che la scelta obbligata di continuare in una non-decisione.
Vogliamo capire quali iniziative
urgenti ed improrogabili il Governo intenda adottare per dare a Taranto non solo
delle certezze in merito al proprio futuro ma anche, nell’attesa della
finalizzazione del lungo processo di vendita o affitto che sia, di quali siano
le misure da prendere per fermare il grave pericolo in atto.
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