Ma in un articolo di ieri sulle prossime elezioni
negli Stati Uniti, si contraddicono.
Le elezioni americane, infatti, giocano brutti scherzi
ai padroni e ai loro lacchè che le guardano con tanta apprensione perché dai risultati
in un senso o in un altro pensano di poterne trarre vantaggio o averne qualche svantaggio.
“La tensione è talmente alta che gli psicologi hanno notato un aumento
degli attacchi di ansia tra i loro pazienti.” dice Zingales, uno dei tanti intellettuali al servizio dei padroni. I “pazienti” di cui parla sono naturalmente i ricchi imperialisti che dovranno decidere dove investire o dove spostare i loro soldi per continuare a fare profitti e solo il pensiero gli fa venire l’ansia!
degli attacchi di ansia tra i loro pazienti.” dice Zingales, uno dei tanti intellettuali al servizio dei padroni. I “pazienti” di cui parla sono naturalmente i ricchi imperialisti che dovranno decidere dove investire o dove spostare i loro soldi per continuare a fare profitti e solo il pensiero gli fa venire l’ansia!
E poi drammatizza ancora di più: “Il mondo intero
guarda con il fiato sospeso. Siamo veramente sull’orlo del baratro?” Che il
mondo intero guardi con il fiato sospeso lo pensa solo Zingales che ad ogni
buon conto si risponde da solo: “Penso proprio di no”, e spiega il perché!
E questo perché qui ci interessa dato che è di fatto
una aperta contraddizione con ciò che gli stessi padroni e sullo stesso
giornale dicono del referendum costituzionale in Italia, padroni che hanno
deciso di votare “sì” con il governo. Dicono in sostanza che le preoccupazioni
del no non sono giustificate perché se vince il sì non ci sarebbe nessun
pericolo per la “democrazia. Ma come abbiamo detto le argomentazioni a
proposito delle elezioni americane sono invece un sostegno alle ragioni del NO.
Vediamo.
Perché negli USA, secondo Zingales, non ci sarebbe da
preoccuparsi, dunque? Perché “Con tutta probabilità la Camera avrà una maggioranza repubblicana e il Senato una democratica. Quindi chiunque vincerà le elezioni presidenziali dovrà fare compromessi per
governare. Uno svantaggio se si
desidera un’azione di governo rapida e incisiva, ma un grosso vantaggio se si teme che il presidente possa prendere
decisioni inconsulte (vantaggio da non dimenticare in tempi di riforme
costituzionali). È proprio questa
divisione dei poteri a rassicurarci che il danno potenzialmente prodotto da un
presidente degli Stati Uniti sia limitato.”
Prima, quindi, Zingales ci ricorda il vero perché della
riforma costituzionale che si vuole fare in Italia, e cioè avere la possibilità
di “un’azione di governo rapida e
incisiva” e poi ammette che negli Stati Uniti un parlamento con due camere,
una dei deputati e una dei senatori, con i loro necessari compromessi,
sarebbero una garanzia contro i possibili colpi di testa, o addirittura
“decisioni inconsulte” come le chiama Zingales, del presidente! E perché questa garanzia non dovrebbe valere per l’Italia!
Quando si dice la coerenza!
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