Passi avanti per la revoca della laurea honoris causa a Stephan Schmidheiny
Le lettere di alcuni ex studenti di Yale chiedono di riaprire il caso: 'Si istituisca un nuovo comitato per valutare la questione'
honoris causa è stata mai revocata e comunque la decisione spetta alla Yale Corporation” e, perfino, “Yale non crede che i procedimenti giudiziari in corso in Italia siano sufficienti a rivedere il giudizio espresso nel 1996”
Ed ecco i fatti nuovi. Come riporta il blog Yale
Daily News (http://yaledailynews.com/blog/2016/11/08/activists-against-schmidheiny-push-further)
due ex studenti hanno scritto, lo scorso 20 ottobre, una nuova lettera al
presidente dell'ateneo Peter Salovey chiedendo che “o a quel comitato vengono
ampliate le competenze in modo che considerare la revoca della laurea a
Schmidheiny oppure deve essere istituito un nuovo e distinto comitato”.
E poi l'affondo più duro: “La sovrapposizione fra
questa laurea onoraria e il rifiuto di non cambiare nome al Calhoun College (il
Calhoun College è un collegio di Yale intitolato a un vicepresidente degli Stati
Uniti di inizio '800 che era favorevole allo schiavismo: ci sono state per
questo molte polemiche per cambiare nome alla struttura, sempre rigettate
dall'università – ndr) è intuitiva, e getta discredito sulla capacità di
giudizio dell'università, sui suoi principi morali e sulla sua apertura per
correggere gli errori del passato”, si legge nella lettera.
E, a supporto di questa lettera, ne è arrivata
un'altra, lo scorso 5 novembre, sempre da un ex studente: “Adesso che è noto che
la fabbrica Eternit di Schmidheiny ha ucciso più di duemila persone a Casale
Monferrato per l'esposizione all'amianto e continua a farlo, revocare la laurea
è pienamente giustificato sotto il profilo etico”.
Dalla segreteria studenti di Yale hanno fatto
sapere di aver ricevuto la lettera e che risponderanno presto. Vedremo...giustizia proletaria
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