Negò la documentazione ambientale ai No Tav: Mario Virano rinviato a
giudizio
Omissione di atti d'ufficio: si è
rifiutato malgrado la disposizione del Tar
Mario Virano,
direttore generale di Telt
massimiliano peggio - torino
Mario Virano, direttore generale di Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin), la
società italofrancese incaricata di realizzare le opere dell'Alta Velocità, è
stato rinviato a giudizio dal tribunale di Torino per aver negato documentazione
di natura ambientale a membri No Tav, in seguito ad una sentenza del Tar. In
particolare, stando al capo di imputazione, «perché in qualità di presidente
dell'Osservatorio del collegamento ferroviario Torino-Lione ha omesso
reiteratamente di dare esecuzione alla sentenza del Tar del 4 luglio 2008, che
aveva riconosciuto in capo ai ricorrenti Alberto Veggio e Maria Grazia Di Pietro
il diritto d'accesso ai carteggi intercorsi tra l'Osservatorio e la Comunità
Montana, la conferenza dei sindaci e i comuni della bassa Val di Susa». I fatti
risalgono al 2010 e 2011. Veggio, attivista No Tav, si è costituito parte civile
con l'avvocato Federico Milano.
La replica di Virano: «Tra un anno si discuterà in giudizio l’accusa di
omissione di atti d’ufficio, che mi viene imputata oggi, per aver tardato in
passato a consegnare dei documenti dell’Osservatorio. .. I richiedenti
avevano avanzato richieste generiche senza specificare gli atti che volevano
fossero messi a loro disposizione.
Non è neppure il caso di ricordare che tutto
ciò avveniva mentre imperversava la guerriglia contro il cantiere di Chiomonte.
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