“L’assessore glielo diamo noi, e questo assessore ci deve dare quello che noi ci abbiamo detto che ci deve dare”. Così al telefono la famiglia di Alfonso Cesarano, ritenuta vicina al clan Polverino, descriveva i termini “dell’accordo elettorale” con Giovanni De Robbio, il consigliere grillino più votato alle amministrative di Quarto di Napoli. Dalle carte dell’inchiesta sul voto di scambio camorristico e sui ricatti al sindaco M5s Rosa Capuozzo, spuntano le intercettazioni che collegano i Cesarano e De Robbio (ora sospeso dal movimento), indagato per la tentata estorsione al primo cittadino. E se quell’assessore non fosse stato indicato? “Lo facciamo cadere subito” dice al telefono Giacomo Cesarano (non indagato), figlio di Alfonso: “Iniziamo ad appoggiare tutti quanti all’opposizione”.
La conversazione è captata alle 21.36 del primo giugno. Si è votato il giorno prima per il primo turno e Rosa Capuozzo è arrivata al ballottaggio, i 5 Stelle sono andati benissimo, De Robbio ha sfiorato le mille preferenze. Le cose stanno andando secondo i desiderata degli interlocutori ma c’è da affrontare al secondo turno
Giacomo Cesarano: Adesso si devono portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di 80 anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale… perché se non sale il M5s con la maggioranza teniamo sempre il problema… hai capito no… con Di Criscio e Rosa…
Biagio G.: Ho capito… ma questo comunque la carica che avrà lui e quella che hai detto tu? Quando salirà a consigliere? Cioè… lui
GC: E’ normale…
B.: Lui avrà l’incarico alla polizia, al cimitero…
GC: No, non lui…
B: Delegherà
Giacomo Cesarano: Delegherà un assessore… a lui gli serve un assessore…
B: Ah ho capito
GC: L’assessore glielo diamo noi praticamente, cioè lui non se lo prende … glielo diamo noi… e questo assessore che gli diamo noi… lui ci deve dare quello che noi ci abbiamo detto che ci deve dare.
B. Vabbene ma dico, non è che questo una volta che sale poi dice l’assessore facciamolo farlo a questo
GC: No, no, no
B. Cioè lo mette lui…
GC: No, no, non lo può fare, ha preso accordi con noi, dopo così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere… Biagino!
(…)
GC: Se noi vediamo la ‘mala parata’ (condizione sfavorevole, ndr) che quello non ci sta a sentire lo facciamo cadere subito perché si buttano tutti quanti all’opposizione e lo facciamo cadere… Lo facciamo cadere.. lo facciamo cadere… (lo ripete tre volte, ndr) incominciamo ad appoggiare tutti quanti all’opposizione… Loro cadono.