No Tav a processo, l'arringa: "Gli attentatori del Bataclan sono terroristi, loro no"
"Terrorismo sono i fatti francesi del Bataclan o quelli precedenti dell'attentato di Londra: nulla a che fare con le vicende della Val Susa, che è la storia di un conflitto, a volte anche aspro, e di un contrasto sociale". È cominciata così l'arringa difensiva dell'avvocato Claudio Novaro al processo d'appello per i quattro attivisti No Tav accusati di terrorismo per l'assalto al cantiere di Chiomonte del 13 maggio 2013. Il difensore, che ha chiesto alla corte di mantenere le condanne inflitte in primo grado a Niccolò Blasi, Mattia Zanotti, Chiara Zenobi, Claudio Alberto, (tre anni e mezzo) e il mantenimento delle attenuanti generiche, ha tentato di offrire una visione opposta a quella dell'accusa del procuratore generale Marcello Maddalena, che aveva chiesto la condanna a 9 anni e mezzo di carcere. "La sua ricostruzione è completamente sbagliata - ha detto l'avvocato - soprattutto quando sostiene che questo fatto è terrorismo perché è stato un attacco alla democrazia". "Allora - ha poi spiegato- si debbono classificare anche come terrorismo le manifestazioni a volte violente degli studenti contro la riforma Gelmini". La sentenza è prevista per lunedì. Nel frattempo è stato fissato al 9 febbraio il processo d'appello, senza l'accusa di terrorismo, per gli altri tre No Tav che erano stati arrestati in un secondo momento per lo stesso assalto.Dopo aver richiamato le due famose sentenze della Cassazione che avevano già escluso il reato di terrorismo, Novaro ha spiegato: "Non ci sono stati nè gravi attentati alla vita e all'incolumità fisica nè distruzioni di vasta portata o di strutture governative: qui si è solo danneggiato un compressore. Non si voleva far male alle persone, si è trattato di un fatto localizzato e circoscritto, modestissimo, rivolto contro il tunnel e neppure contro la linea ad alta velocità".Non c'è stato, ha aggiunto la difesa, alcun danno al nostro Paese, nè le autorità sono state costrette a cambiare idea: "Dopo un'ora gli operai erano già al lavoro". Non sono mancati riferimenti ai punti chiave della lotta No Tav: "Sapete quanto costa un chilometro dell'alta velocità in Europa? Tra i 9 e 10 milioni di euro. Invece per la Torino-Lione si spenderanno 46 milioni di euro a chilometro per tratta francese e 235 per quella italiana. Le stime dicono che le malattie cardiopolmonari aumenteranno dal 10 al 15 per cento. Li' c'è l'amianto. Questo è il vero danno di immagine per l'Italia".
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