venerdì 25 dicembre 2015

pc 25 dicembre - Il fascista Fiore, cerca pubblicità a buon mercato, modello Salvini, e per questo s'inventa una provocazione a Genova - Il nemico vero non è il guitto decaduto ma è il governo PD Renzi e lo stato borghese in odor di moderno fascismo che glielo permetterà

Forza Nuova insiste: "Manifestazione a Genova, l'antifascismo è superato"

Forza Nuova sta organizzando a Genova un raduno internazionale di estrema destra, tra la fine di febbraio e i primi di marzo. Ad annunciarlo è il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore. Che tiene a precisare: «La medaglia d’oro della resistenza di Genova è una cosa talmente passata che non fa più parte dell’atmosfera della città».
«Dopo anni che immigrazione e bande criminali hanno creato a Genova una realtà di malessere, è necessario fare qualcosa. Forza Nuova ha così deciso di organizzare un grande convegno internazionale sull’ordine pubblico, con esponenti di partiti e movimenti che stanno risolvendo - e

hanno risolto - il problema di ordine pubblico in Slovacchia, Ungheria e Polonia».
I tre paesi sono i simboli dell’estrema destra di tutta Europa. In Ungheria il premier Orban ha costruito un muro di filo spinato al confine con la Serbia, mentre il partito neonazista ha addirittura un deputato in parlamento; in Slovacchia il governo ha annunciato di voler solo profughi cristiani mentre in Polonia il partito ultrazionalista ha appena stravinto le elezioni e non accetta il piano Ue sul ricollocamento dei migranti.

La mobilitazione. Le reazioni del mondo antifascista genovese sono state immediate. «Un tale raduno offende la storia democratica della nostra città, i suoi antifascisti e le sue radici», dichiara Massimo Bisca, presidente provinciale dell’Anpi di Genova. «Iniziative neofasciste come questa non sono frutto solo di nostalgia, ma anche segnali premonitori della possibilità che si rinnovi in altre forme ciò che è avvenuto in passato», e chiama alla mobilitazione; appello ripreso da Cgil Cisl e UIl che in una nota unitaria sottolineano: "La contrarietà che oggi esprimiamo e che non mancheremo di rappresentare alle Istituzioni trae sostegno da chi prima di noi, ha saputo ripristinare condizioni di democrazia che a distanza di anni continuano a segnare il cammino di una società che si fonda sui valori democratici nati dalla Resistenza. I diritti non sono acquisiti una volta per sempre, ma vanno ricordati, celebrati e se necessario, difesi".

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