Consiglio d’Europa boccia Kiev.“A Odessa polizia fu complice”
Ferma condanna da parte del Consiglio d’Europa per il modo in cui Kiev ha
condotto le indagini sul massacro di Odessa del 2 maggio 2014, nel quale
trovarono la morte ufficialmente 48 manifestanti filo-russi, uccisi da gruppi
organizzati di squadristi neonazisti. Secondo un documento reso noto ieri a
Strasburgo, su Odessa vi sono state da parte delle autorità ucraine gravi
carenze nelle indagini, assenza di indipendenza degli inquirenti, coinvolgimento
diretto della polizia nel massacro,
complicità e inerzie da parte dei vigili del
fuoco. E ancora presunti colpevoli sommariamente assolti per insufficienza di
prove. Ventuno imputati condannati in blocco con un unico capo
d’accusa.
“Date le prove della complicità della polizia nei disordini di
piazza del 2 maggio 2014”, scrive il Consiglio d’Europa, “le indagini avrebbero
dovuto essere condotte da un organismo indipendente dal Ministero
dell’interno”.
Oltre a essere mancata l’indipendenza delle strutture
inquirenti, secondo Strasburgo la suddivisione dei compiti tra le strutture è
stata “inefficace e dannosa”, con un numero insufficiente di risorse umane
dedicate, negligenze e disattenzione nella conduzione delle indagini.
Lo
stesso vale per l’inchiesta sull’intervento tardivo dei vigili del fuoco
nell’incendio della Casa dei sindacati, iniziata dopo sette mesi dagli eventi, e
condotta con un palese conflitto di interessi.
Segnalando le ripetute
violazioni da parte di Kiev della Convenzione europea sui diritti umani, il
documento del Consiglio d’Europa si conclude sottolineando come proprio “le
carenze evidenziate abbiano minato la capacità delle autorità ucraine di
stabilire le circostanze dei crimini di Odessa e di portare i responsabili
davanti alla giustizia”
Ipotesi bomba su aereo russo. Da Londra stop ai
voli.
L’Airbus 321 susso precipitato sabato scorso nel Sinai abbattuto da un
“ordigno esplosivo a bordo dell’aeromobile”. Un’ipotesi data per “altamente
probabile” dal Ministro degli esteri britannico Philip Hammond, che ha
annunciato l’immediata sospensione di tutti i voli da e per
Sharm-el-Sheik.
Per i passeggeri britannici già sul posto predisposta
un’unità di crisi. Ma niente voli di ritorno né oggi né domani. Per predisporre
il rientro in sicurezza ci vorranno giorni, fanno sapere da Londra.
L’ipotesi
di una bomba a bordo dell’aereo russo posta da militanti dello Stato Islamico o
di gruppi vicini all’ISIS, è largamente condivisa negli ambienti
dell’intelligence statunitense, anche in assenza al momento di una presa di
posizione ufficiale, ha rivelato ieri la CNN.
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