La
guerra imperialista si può fermare
solo
se avanza la guerra popolare
perché
L’imperialismo
è guerra!
L’imperialismo
è morte di migliaia di migliaia di donne bambini uomini in tutto il
mondo
L’imperialismo è
sofferenza immane, razzismo, macerie, distruzione dell’ambiente
L’imperialismo è
guerra per i profitti del Capitale!
Gli imperialisti,
dentro e fuori della NATO, si “esercitano” in tutto il mondo mantenendo
tristemente vivi i “venti di guerra” come quelli che soffiano nel Mar Cinese
Meridionale tra Stati Uniti e Cina in questi giorni.
Le esercitazioni
militari nel Mediterraneo, come questa chiamata “Trident Juncture 2015”, non
sono altro che preparazione di nuove guerre ancora più estese, per lo
smembramento dei paesi, una “nuova forma” per conquistarne il
dominio.
L’imperialismo
italiano dà il proprio funesto “contributo”, in soldi uomini e armi, ai venti di
guerra con le sue missioni: Afghanistan,
Etiopia, Repubblica Centrafricana, Iraq, Libia, Mali, Niger, Myanmar, Pakistan,
Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Yemen…
E
per chi in maniera conseguente si vuole opporre davvero alla guerra imperialista
ci sono almeno due posizioni da respingere tassativamente:
1. Parlare
genericamente contro la guerra senza indicare che bisogna essere contro le
guerre imperialiste e le guerre reazionarie ed essere invece a favore delle
guerre di liberazione nazionale antimperialiste nei paesi oppressi
dall'imperialismo, e in particolare delle guerre popolari come in India,
Filippine, Perù, Turchia ecc. e delle guerre rivoluzionarie all'interno dei
paesi imperialisti per la rivoluzione proletaria e socialista, significa
sostenere l'imperialismo europeo e l'imperialismo italiano, coprire la
natura delle guerre e sostenere un pacifismo di maniera che è
caratteristica dell'opportunismo e un inganno per i proletari e i
popoli.
2.
La posizione dei sostenitori della Russia di Putin, o
della Cina odierna che sono due potenze imperialiste, che
concorrono alla tendenza alla guerra imperialista, di spartizione del mondo, di
contesa interimperialista nel mercato mondiale, di rapina delle fonti
energetiche, petrolio in primis e delle altre materie prime, e di controllo
delle aree geostrategiche del mondo.
Coprire
e allearsi con queste due tendenze anche in funzione tattica è opportunismo, è
mettere la tattica in contrapposizione con la strategia rivoluzionaria,
è rinunciare alla autonomia di classe del proletariato e
all'internazionalismo proletario autentico".
- No alle
aggressioni militari e a qualsiasi ingerenza e manomissione portata avanti dalle
potenze imperialiste
- No alla
militarizzazione dei territori, alle servitù militari e alla devastazione
ambientale
- No alle
campagne razziste e xenofobe
- Si al
diritto d’asilo europeo per tutti i profughi ed al diritto alla libera
circolazione per tutti gli immigrati
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