Genova, un centinaio le case popolari occupate
L'assessore Fracassi: aumentano
gli sgomberi, "ma ormai si tratta di furbissimi che usano ogni accorgimento"
Sono
un centinaio le case di Ar.te, la struttura regionale che governa l'edilizia
residenziale pubblica, occupate da chi non ne ha diritto. Lo rivela il direttore
di Arte Girolamo Cotena. "Oggi a Genova - spiega Cotena - ci risultano esserci
70 abitazioni occupate da non aventi diritto e 25 posizioni da verificare.
Insomma siamo all'1,05%, poca cosa se confrontato con i numeri ufficiali di
Federcasa che assegna al Nord Italia percentuali di alloggi occupati
abusivamente del 2%, percentuale che sale all'8% per il centro e arriva al 12%
al Sud. Per fronteggiare questo fenomeno siamo in stretto contatto con le forze
dell'ordine che ci segnalano tutti i casi a rischio ed interveniamo quando
abbiamo la certezza che l'immobile è occupato da persone che non hanno titolo".
La piaga dei siti occupati da abusivi è segnalata nelle zone in cui vi sono più
alloggi popolari: Begato, Cep di Prà e centro storico.
. "Oggi in lista di attesa ci sono 3800 persone mentre il numero di case assegnate ogni anno è di poche decine di unità. Nel 2014 sono state 124".
Per quanto riguarda lo sgombero delle persone che non hanno più diritto a rimanere nelle abitazioni l'assessore dice che grazie a un grande lavoro svolto con gli assistenti sociali e dialogando con gli assegnatari Tursi è riuscito ad aumentare il numero delle case recuperate. "Siamo passati dalle 34 case sgomberate l'anno scorso alle 70 abitazioni liberate nel corso di questi primi 10 mesi del 2015, raddoppiando il numero degli sgomberi. Di questi il 50% è occupato in modo abusivo, l'altro 50% da morosi che hanno perso il diritto all'alloggio".
Per liberare più case sono state cambiate le modalità dello sgombero: "Prima fissavamo un appuntamento, così l'occupante riusciva a prepararsi e a fare rinviare lo sgombero con qualche pretesto. Ora, dopo avere concesso tre mesi di tempo e dialogato a lungo con i morosi, alla fine s'interviene a sorpresa. Il Comune negli ultimi tre anni, grazie all'attività ispettiva ha recuperato 2.360.000 euro dai morosi".
. "Oggi in lista di attesa ci sono 3800 persone mentre il numero di case assegnate ogni anno è di poche decine di unità. Nel 2014 sono state 124".
Per quanto riguarda lo sgombero delle persone che non hanno più diritto a rimanere nelle abitazioni l'assessore dice che grazie a un grande lavoro svolto con gli assistenti sociali e dialogando con gli assegnatari Tursi è riuscito ad aumentare il numero delle case recuperate. "Siamo passati dalle 34 case sgomberate l'anno scorso alle 70 abitazioni liberate nel corso di questi primi 10 mesi del 2015, raddoppiando il numero degli sgomberi. Di questi il 50% è occupato in modo abusivo, l'altro 50% da morosi che hanno perso il diritto all'alloggio".
Per liberare più case sono state cambiate le modalità dello sgombero: "Prima fissavamo un appuntamento, così l'occupante riusciva a prepararsi e a fare rinviare lo sgombero con qualche pretesto. Ora, dopo avere concesso tre mesi di tempo e dialogato a lungo con i morosi, alla fine s'interviene a sorpresa. Il Comune negli ultimi tre anni, grazie all'attività ispettiva ha recuperato 2.360.000 euro dai morosi".
Torino - occupate due palazzine abbandonate
L’istituto per conciari Baldracco e per
geometri Guarini diventano rifugio per 40 famiglie nigeriane, tunisine,
marocchine e italiane
L’istituto Guarini
31/10/2015 - Verso le 14, gli autonomi del collettivo Prendo Casa, del centro
sociale Askatasuna, hanno occupato l’istituto per conciari «Baldracco», in corso
Ciriè 7 e l’istituto per geometri «Guarino Guarini» di via Salerno 37. Nelle
strutture, abbandonate da anni, abiteranno 40 famiglie nigeriane, tunisine,
marocchine e italiane. Ben 140 persone, tra adulti e bambini, in situazioni
difficili: in attesa di sfratto e senza una casa in cui abitare. Alcuni di loro
arrivano dall’ex Csea di via Bardonecchia 161. La palazzina, occupata a fine
giugno, è stata sgomberata due settimane dopo.
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