Eternit bis, i proprietari Schmidheiny accusati di altri 116 decessi
Si aggiungono alle oltre 250 morti già contestate a Stephan Schmidheiny durante il primo procedimento. Anche il fratello Thomas inquisito, ma per un numero minore di casi
Centosedici. Sono i casi di morte che la procura di Torino contesta nell'inchiesta Eternit bis. Hanno portato al decesso 98 ex lavoratori di quattro stabilimenti italiani della multinazionale e di 17 italiani (in prevalenza veneti e pugliesi, ma anche piemontesi) che prestarono servizio in due filiali in Svizzera e che morirono per mesoteliomi, asbestosi o tumori polmonari, sul suolo italiano. Le loro vicende verranno aggiunte alle oltre 250 già contestate all'imprenditore Stephan Schmidheiny (il procedimento è attualmente al vaglio della Corte Costituzionale), alla cui posizione - ma per un numero di casi assai minore - verrà unita quella del fratello Thomas. L'accusa è di omicidio colposo. I consulenti del pm Raffaele Guariniello stanno anche analizzando casi tra gli ex lavoratori di filiali della multinazionale a Siracusa e in Brasile, che eventualmente confluiranno nel fascicolo.
Eternit: altri 17 casi nell’inchiesta sui lavoratori italiani in Svizzera
Guariniello intende aggiungere queste
drammatiche storie alle 98 già esaminate in Italia e alle 250 contestate
all’imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny
31/10/2015
torino
Ci sono altri 17 casi di morte per amianto nelle inchieste coordinate dal pm
Raffaele Guariniello. Questi ultimi casi svelati dalle consulenze della procura
riguardano italiani andati a lavorare in Svizzera, negli stabilimenti Eternit di
Niederurnen e Payerne. Il magistrato intende aggiungere queste storie alle 98
già esaminate in Italia e alle 250 già contestate all’imprenditore elvetico
Stephan Schmidheiny (la sua posizione è al vaglio della Corte Costituzionale).
Per i 17 casi e per parte dei 250, Stephan sarà sotto inchiesta assieme al
fratello Thomas: le vicende risalgono al periodo tra il 1976 e i primi Anno 90.
Nessun commento:
Posta un commento