Erdogan e il suo regime, con stragi,
uccisioni, repressione contro il movimento di liberazione kurdo,
attacchi contro giornali e movimenti democratici, caccia alle
organizzazioni e partiti rivoluzionari e maoisti, vince le elezioni –
anche con minacce, e brogli elettorali -e impone la sua dittatura
Ha fatto credere, la Turchia versa in
stato di emergenza, che è sotto attacco, che si possa creare ai suoi
confini uno stato curdo sulle macerie della Siria.
Scrive * Il Sole 24 Ore, 1 novembre
2015 'Non è stato l'Islam la chiave dalla sua vittoria ma puntare
sul nazionalismo, sulla difesa della Turchia: per questo ha drenato
voti alla destra dell'Mhp e dei Lupi Grigi...'.…. la vittoria di
Erdogan fa comodo anche agli Stati Uniti, all'Europa, alla Nato, che
non lo amano ma si chiedono anche loro timorosi non meno dei turchi:
qual è l'alternativa in un Medio Oriente disgregato e di fronte a
ondate di rifugiati? Ed ecco la risposta: un Raìs ancora più
potente sul Bosforo a fare la guardia alle nostre paure.
Il risultato elettorale viene accolto,
in particolare dalle masse kurde, in un clima di forte resistenza
popolare. Erdogan rafforzato dal voto vuole scatenare il genocidio
delle masse kurde in lotta
Il risultato elettorale mostra però
anche che on ci può essere vittoria per il popolo Kurdo, non ci può
essere pace e democrazia in Turchia con la via delle elezioni, né
con disarmo/accordi di pace sostenuti nei mesi scorsi anche da
Ocalan.
Le forze rivoluzionarie e maoiste hanno
in questi mesi e nel fuoco della campagna elettorale sviluppato la
resistenza armata e attaccato il regime e le sue forze repressive
assassive
Pagando un alto tributo di sangue, ma
indicando la unica strada della liberazione delle masse turche e
kurde
proletari comunisti -PCm Italia
novembre 2015
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