Sens, la città francese dove per l'allerta terrorismo c'è il coprifuoco, ma i giovani non se ne stanno buoni
.... A 100 chilometri a sud della capitale francese si trova la cittadina di Sens, il sobborgo "del futuro" dove si ritorna al passato: tutta colpa del coprifuoco. In questo luogo, infatti, hanno deciso di applicare per la prima volta una legge che era rimasta nascosta nei cassetti dal 1955, come riporta La Repubblica.
Il coprifuoco della libertà - I 28 mila abitanti, tra cui molti parigini alla ricerca di alloggi economici, sono per la maggior parte famiglie immigrate del Maghreb, giunti alla fine degli anni '90, quando venne istituita la Zona urbana prioritaria (Zup) creata apposta dal Comune per sistemare gli immigrati. Una zona difficile, poco illuminata, circondata da fabbriche, senza negozi ed evitata addirittura dalle forze dell'ordine. Una zona che per le sue "peculiarità", per tre giorni, sarà sottoposta al coprifuoco. Dalle ore 22 alle 6 del mattino fino a lunedì 23 novembre, nessuno potrà circolare a piedi o in macchina a Sens, pena l'arresto. Solo i servizi pubblici essenziali come i pompieri, le ambulanze e la polizia potranno operare per le vie della città.
Guerriglia quotidiana - Un provvedimento, quello del coprifuoco, previsto dalla dichiarazione dello stato di emergenza che il governo francese ha imposto per almeno tre mesi. I giovani, sempre in gruppo, passano le giornate a seminare caos bruciando macchine e a tirare sassi contro la polizia. Solo nel quartiere di Champs-Plaisants sono stati perquisiti almeno 200 appartamenti. "Oggi sono calmi. Ma sono pronti a rivoltarsi da un momento all'altro. Bruciano un paio d'auto, arrivano i pompieri, scortati dalla polizia, partono delle sassaiole, qualche colpo di pistola. , racconta un tassista del luogo.
Paris - Manifestation de solidarité avec les migrants malgré l'Etat d'urgence !
Solidarité avec les réfugiés !
Vive la solidarité internationale des peuples !
A bas l'Etat d'urgence ! Liberté de manifester !
Ce
dimanche 22 novembre, malgré l'interdiction de manifester en
Île-de-France, a eut lieu la manifestation de solidarité avec les
migrants. Ce fut la première manifestation à Paris à braver l'Etat
d'urgence.
Depuis que l'Etat d'urgence a été
déclaré les manifestations sont interdites en région parisienne, d'abord
jusqu'au 19 novembre puis prolongé jusqu'au 22 et finalement jusqu'au
30 novembre !
Malgré cette situation de répression et
surveillance généralisée, dans un contexte où les réfugiés sont de plus
en plus pris pour cible et pointés du doigt depuis les attaques du 13
novembre, près d'un millier de personnes a tenu à manifester pour
montrer leur pleine solidarité avec les réfugiés.
Ainsi à 15h plusieurs centaines de
personnes se sont retrouvées à Bastille malgré l'interdiction de la
manifestation. Parmi les slogans : "Solidarité avec les réfugiés !",
"Pierre par pierre et mur par mur nous détruirons vos centre de
rétention !", "Etat d'urgence, Etat policier ! Liberté de manifester !".
Ce n'est qu'un début ! Cette
manifestation doit servir d'exemple : on a le droit de manifester, on a
le droit de se révolter contre l'Etat d'urgence ! Nous continuerons de
braver autant de fois que nécessaire l'Etat d'urgence pour porter nos
luttes !
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