venerdì 3 gennaio 2014

pc 3 gennaio - CAMBOGIA: POLIZIA SPARA SU OPERAI IN SCIOPERO UCCIDENDONE 3


Proseguono gli scioperi massicci degli operai tessili in Cambogia, dove molti dei capi di abbigliamento firmati che indossiamo nei paesi imperialisti è prodotto. Per governo e padroni cambogiani, 100 dollari al mese sono sufficienti per sgobbare dalla mattina alla sera. la classe operaia cambogiana non ci sta e per questo la polizia ha sparato uccidendo 3 operai. al fianco della classe operaia in tutto il mondo solidarieta' agli operai cambogiani che la classe operaia cambogiana organizzi il proprio partito rivoluzionario marxista-leninista-maoista e dia inizio alla guerra popolare di lunga durata che insieme alle altre gia' in corso in sud asia e nel resto del mondo spazzi via questo sistema imperialista basato sul profitto della classe operaia.


Riportiamo il seguente articolo apparso oggi su "Internazionale":


La polizia spara sulla folla a Phnom Penh, tre operai uccisi

  • 3 gennaio 2014
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Operai tessili durante una protesta a Phnom Penh, in Cambogia, il 3 gennaio 2013. (Samrang Pring, Reuters/Contrasto)
A Phnom Penh, in Cambogia, la polizia ha sparato contro una manifestazione di operai tessili uccidendo tre persone e ferendone molte altre. Le proteste nella capitale cambogiana vanno avanti da giorni: gli operai chiedono che il salario minimo, che attualmente è di 80 dollari al mese, sia raddoppiato. Il governo ha detto di poterlo aumentare fino a 100 dollari al mese.
Gli operai tessili in Cambogia sono 500mila e l’industria manifatturiera è una delle principali risorse economiche del paese.
Chan Soveth, un attivista dell’associazione Adhoc, ha dichiarato che le forze dell’ordine hanno sparato il 3 gennaio sulla folla che manifestava bloccando il traffico nel centro di Phnom Penh. Il portavoce della polizia Kheng Tito sostiene che la polizia ha aperto il fuoco dopo che nove agenti erano stati feriti dai manifestanti e ha dichiarato che due manifestanti sono stati arrestati.
Le proteste degli operai tessili sono sostenute anche dall’opposizione, che chiede al primo ministro Hun Sen di dimettersi. Nel novembre del 2013 in un’altra manifestazione degli operai tessili era stata uccisa una donna.

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