Gli operai licenziati della Lear, indotto Fiat di Termini Imerese, da un lato, e il sorriso degli Agnelli dall'altro, è questa l'immagine, riportata da alcuni telegiornali di ieri, che più si avvicina al significato vero del colpo della famiglia Agnelli/Elkann guidata da Marchionne nell'acquisto del 100% della Chrysler. Gli operai licenziati e in cassa integrazione da un lato e la Fiat/Chrysler dall'altro, (e i sindacalisti Bonanni e Angeletti applaudono mentre la Camusso ancora si chiede che cosa intende fare Marchionne!!!).
Gli operai perdono, sia
negli Stati Uniti che in Italia, e la Fiat/Chrysler vince in questa
battaglia. E le chiacchiere di tutti i politici, i sindacalisti e dei
pennivendoli dell'informazione sull'abilità di Marchionne servono a
far dimenticare l'esistenza degli operai e a confondere le acque sul
tipo di operazione portata avanti. Meno male che tra di loro
qualcuno, tra un elogio e l'altro dice anche qualcosa di vero...
Stiamo parlando di uno degli articoli del sole24ore di ieri che dice:
“Vince l'abilità negoziale del manager” che è stato capace di
aspettare il momento buono. E il momento buono, quello dello
sciacallo, è arrivato: detta con le parole del giornalista: “Fonti
a Wall Street ci fanno capire che uno degli assi nella manica di
Marchionne era anche la debolezza finanziaria di Veba, i conti da
pagare sono enormi, il fondo medico era in difficoltà e non poteva
permettersi di aspettare troppo a lungo.” Ecco il segreto di
Marchionne!
Quindi, siccome il fondo
pensionistico Veba era in difficoltà dal punto di vista finanziario
e non si potevano pagare più l'assistenza e le spese mediche degli
operai, i dirigenti del fondo sono stati costretti ad accettare
l'offerta di Marchionne di 3 miliardi e 700 milioni di dollari invece
dei 5 miliardi richiesti che era il valore del 41,5% delle azioni
ancora in mano al fondo.
Quindi gli operai
americani che già avevano rinunciato a molti diritti “per salvare
la fabbrica” (licenziamenti, salari più bassi per chi è rimasto,
divieto di sciopero fino al 2015...) con un peggioramento generale
delle loro condizioni di lavoro, e conseguentemente di vita, hanno
dovuto piegare la testa anche su questo. E non è ancora finita, dato
che il sindacato dell'auto americano Uaw (United Automobile Workers)
si è dovuto impegnare anche in altro: “la Uaw assumerà alcuni
impegni finalizzati a sostenere le attività industriali di Chrysler
e l'ulteriore implementazione dell'alleanza Fiat-Chrysler – si
legge nella nota – tra cui l'impegno ad adoperarsi e collaborare
affinché prosegua l'implementazione dei programmi di world class
manufacturing [uno dei metodi per sfruttare al meglio la forza lavoro
riducendo tutti i costi] e a contribuire attivamente al
raggiungimento del piano industriale di lungo termine del gruppo”.
A quante cose devono ancora rinunciare gli operai?
Quanto l'operazione sia
positiva per le casse degli Agnelli ce lo dicono la “grande
soddisfazione da parte del Lingotto” come dice il giornalista, che
conferma quanto tutto l'andamento della “contrattazione” sia
servito a fare risparmiare soldi agli Agnelli che non ha dovuto
uscire soldi per ricapitalizzare, cioè per rafforzare
finanziariamente l'azienda aggiungendo altri capitali; il tutto si
deve chiudere entro 20 gennaio prossimo:
la cifra complessiva
dell'accordo è di 4 miliardi e 350 milioni di dollari;
dalle casse della Fiat
escono in contanti solo 1 miliardo e 750 milioni;
il resto somiglia molto
ad una grande presa in giro perché sarà pagato dalla liquidità
presente nelle casse della Chrysler con dividendo straordinario da
1,9 miliardi di dollari, e cioè la Fiat paga il fondo Veba con gli
stessi soldi degli operai!
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